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PUBLICA.AI: la prima piattaforma italiana per l'innovazione in ambito Dual Use Economy

mercoledì 10 dicembre 2025

6' di lettura

Si è svolto oggi presso la Sala Colonne del Campus Luiss il convegno “Dual Use Economy: From Single Impact to Unified Vision”, promosso da ZEST e dal Research Center Strategic Change “Franco Fontana” dell’Università Luiss Guido Carli, con il Patrocinio della Prefettura di Roma. Un momento di confronto ad alto contenuto strategico, che ha riunito rappresentanti delle istituzioni, dell’industria hi-tech, della ricerca e del mondo finanziario sui temi dell’economia dual use, dell’intelligenza artificiale e della superiorità informativa nei contesti multi-dominio marittimo-terrestre-spaziale. La dual use economy -che integra applicazioni civili e militari di tecnologie critiche, dai sistemi spaziali alla cybersicurezza- rappresenta uno dei driver fondamentali per la competitività industriale, la resilienza delle supply chain, la tutela degli interessi nazionali e la sicurezza del sistema Paese.

In questo quadro, la capacità di sviluppare soluzioni basate su AI, interoperabilità dei dati e infrastrutture digitali sicure diventa essenziale per la Pubblica Amministrazione, per gli operatori industriali e per gli investitori istituzionali. L’incontro è stato avviato dai saluti istituzionali della Prof.ssa Maria Isabella Leone, Maire Chair in Open Innovation & Sustainability e membro del Comitato Scientifico del Centro di Ricerca in Strategic Change “Franco Fontana” della Luiss Guido Carli, che ha sottolineato come la dual use economy rappresenti una delle frontiere decisive per competitività, sicurezza nazionale e sviluppo industriale, richiedendo una visione integrata e una collaborazione strutturata tra pubblico, privato e mondo della ricerca. A seguire, i lavori sono stati aperti da Marco Gay, Presidente Esecutivo di ZEST, che ha sottolineato come “La Dual Use Economy riguarda tecnologie, prodotti e servizi che non sono pensati esclusivamente per un ambito, ma che possono avere applicazioni sia civili sia militari. Questo significa che un’innovazione sviluppata per la sicurezza nazionale può avere impatti concreti anche nella vita quotidiana dei cittadini, migliorando servizi essenziali come sanità, trasporti, energia o infrastrutture digitali critiche.

Quindi, non si tratta solo di un tema tecnico: è una opportunità strategica per creare sinergie tra sicurezza nazionale, innovazione e benefici concreti per i cittadini. In questo contesto, il nostro compito è favorire la collaborazione tra istituzioni, imprese, startup e centri di ricerca, creando un ecosistema in cui l’innovazione dual use diventa motore di sicurezza, efficienza e progresso per tutti. È qui che entra in scena il GovTech: una forza trasformativa capace di rendere l’azione pubblica più trasparente, efficiente e sostenibile. Dual Use Economy non significa soltanto modernizzare burocrazie datate: significa ripensare il ruolo stesso dei governi in un mondo digitale, sviluppare nuove competenze attraverso la formazione, rafforzare il dialogo tra pubblico e privato, semplificare i processi e facilitare gli scambi. Secondo recenti proiezioni, da qui al 2034 il mercato del GovTech potrebbe raggiungere i 1,4 trilioni di dollari e, secondo il World Economic Forum, il potenziale public value generato globalmente potrebbe arrivare a 9,8 trilioni di dollari, grazie a maggiore efficienza, trasparenza, sostenibilità e qualità dei servizi pubblici. Sono numeri che non possono essere ignorati.

Per questo noi di Zest abbiamo già iniziato a lavorare in questa direzione. Il ruolo delle startup è fondamentale per l’innovazione nella PA, per portare agilità e nuove tecnologie, spesso in collaborazione con istituzioni pubbliche.” La costruzione di questo nuovo ecosistema tecnologico passa attraverso processi che richiedono un attivo dialogo pubblico-privato per definire meglio le necessità, l’upskilling del capitale umano della PA, la costruzione di campioni nazionali che evitino la sovrapposizione e la ridondanza di tante piccole realtà, l’adeguamento dei tempi del procurement -passando da procedure eccessivamente burocratiche a modelli che accettano il rischio- alla velocità tecnologica, la costruzione in prospettiva di una sovranità tecnologica europea. Il Prefetto Marcello Cardona, il Direttore del Servizio Polizia Postale della Polizia di Stato Ivano Gabrielli e Alessandro Massa, Chief Technology & Innovation Officer, di Leonardo Cyber & Security si sono confrontati sui temi cruciali dei nuovi equilibri tra minacce ibride, protezione delle infrastrutture critiche e cooperazione tra apparati di sicurezza, sistema produttivo e mondo della ricerca.

La successiva tavola rotonda, “Il ruolo dell’Innovazione nella Dual Use Economy per la trasformazione competitiva dell’industria, della Pubblica Amministrazione e della sicurezza nazionale”, ha coinvolto Niccolò Chierroni (CEO, Blackshape Aircraft), Paolo Murri (Head of Business Development e Open Innovation, TIM), Diego Padovan (CEO, Cylock), Annalisa Quagliata (Global Privacy, AI & Cybersecurity Lawyer, IBM Italia) e Gabriele Ronchini (CEO, ZEST Investments). Dopo l’intervento del Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, la seconda tavola rotonda “AI e superiorità informativa: proteggere infrastrutture e domini marittimo-terrestre-spaziale nell’economia dual use” ha visto gli interventi di Michele Festuccia (Direttore Ingegneria di Offerta, Cisco Italia), Giuseppe Perrone (Partner, AI & Data Italy Leader, EY), Alessandro Bozzo (Responsabile dell’area di Advanced Researc Funding and IP management, ELT Group) ed Elisa Villata (Engineer and Head of Business Development, Starview). Al centro del convegno, la presentazione di PUBLICA.AI – Dual Use Economy Innovation Platform, la nuova piattaforma govtech di ZEST dedicata alla dual use economy, illustrata da Antonella Zullo, CEO di ZEST Innovation. PUBLICA.AI nasce come infrastruttura di innovazione a supporto dell’interesse pubblico: collega amministrazioni centrali e locali, imprese, startup, investitori, università e centri di ricerca, trasformando dati e sperimentazioni in soluzioni operative, servizi scalabili e nuove venture adottabili dal settore pubblico e dagli operatori industriali. La piattaforma si fonda su quattro direttrici principali: osservare, collaborare, sperimentare e crescere.

Attraverso un Trend Radar annuale, PUBLICA.AI monitora macrotrend, casi d’uso e policy nel GovTech, producendo report su tecnologie emergenti, landscape di startup e benchmark internazionali; in parallelo, attività di startup landscaping mappano soluzioni, grado di maturità e implementazioni di player nazionali e internazionali, mentre il Venture/Product Building Lab e i percorsi di PoC & Pilot consentono di co-sviluppare e validare progetti dual use ad alto impatto con PA e partner industriali. PUBLICA.AI è progettata come piattaforma aperta e modulare, con verticalizzazioni su domini critici quali aerospazio, difesa e sicurezza, sanità, energia & utilities, smart city, trasporti e mobilità. In ambito dual use, la piattaforma abilita use case che vanno dalla situational awareness multi-dominio tramite fusione di dati satellitari, sensori e droni alla cyber defence delle infrastrutture critiche, fino ai digital twin per l’addestramento congiunto di enti civili e militari e alla gestione delle emergenze della Protezione Civile. Tutto ciò nel rispetto dei principi di interoperabilità, sovranità del dato e AI “affidabile by design”. ZEST assume, con PUBLICA.AI, il ruolo di partner strategico nella diffusione dell’innovazione govtech nella Pubblica Amministrazione, nelle corporate e nelle startup, mettendo a sistema il proprio know-how in materia di scouting di startup, project design e gestione di programmi di accelerazione per costruire un ecosistema dinamico che integri amministrazioni pubbliche, grandi imprese, PMI, centri di ricerca, associazioni e fondi di venture capital.

Le conclusioni del convegno sono state affidate a Luigi Capello, CEO & Founder di ZEST “La partecipazione, l’attenzione e le prospettive che abbiamo riscontrato oggi -ha dichiarato Luigi Capello- testimoniano la forza di un ecosistema che crede nel progresso, nella ricerca e nella collaborazione tra istituzioni, imprese e mondo della tecnologia, e delle startup. La Dual Use Economy è un pilastro della modernità, che necessita di cooperazione pubblico-privato. Anche la cybersicurezza richiede tecnologie Dual Use sovrane per contrastare attacchi e criminalità transnazionale. Ci troviamo in una fase in cui è indispensabile superare barriere normative e culturali che inevitabilmente ci limitano e ostacolano la condivisione del know-how. Il confine tra uso militare e civile è sempre più sfumato, mentre le normative internazionali sembrano continuare a creare barriere. La sovranità tecnologica, intesa come requisito strategico nazionale, è centrale. Così come l’innovazione veicolata da startup, dall’intelligenza artificiale, dal sensing avanzato e dalle reti di nuova generazione. Startup che lavorano su AI e che, se adeguatamente sostenute, potrebbero aiutarci a colmare rapidamente i gap esistenti. È necessario un approccio di Open Innovation, accompagnato dalla volontà e, appunto, dal commitment di investire nelle startup che operano nel settore.”

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