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IISFA riunisce a Roma i vertici della cybersecurity nazionale per parlare di “Cybercrime, intelligenza artificiale e Digital forensics”

di Redazione venerdì 12 dicembre 2025

6' di lettura

In un contesto geopolitico sempre più caratterizzato da minacce ibride e attacchi informatici di matrice criminale e statuale, l'Associazione Italiana Digital Forensics (IISFA) ha riunito a Roma, presso il Centro Congressi Frentani, i massimi vertici della cybersecurity italiana per un confronto su criminalità informatica, intelligenza artificiale e investigazioni digitali. L'evento, che ha registrato una straordinaria partecipazione di professionisti tra investigatori, magistrati, avvocati, responsabili IT e security manager, ha rappresentato un momento di dialogo tra istituzioni, forze dell'ordine, accademia e settore privato. La giornata si è articolata in due tavole rotonde di grande attualità che hanno animato un dibattito serrato e ricco di spunti operativi.

La prima sessione, dedicata a "Intelligenza artificiale, etica e informatica forense", ha affrontato uno dei nodi più complessi del nostro tempo: il ruolo dell'AI nelle investigazioni digitali. La seconda tavola rotonda, intitolata "Cybercrime, social media e comunicazione giornalistica tra forma e sostanza", ha esplorato il delicato rapporto tra informazione e criminalità informatica. Il dibattito ha messo in luce come la narrazione mediatica degli attacchi cyber possa influenzare la percezione pubblica del rischio, talvolta amplificando allarmismi ingiustificati, altre volte sottovalutando minacce concrete.

Secondo Nunzia Ciardi, Vicedirettore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale: "La complessità delle società digitalizzate ci pone di fronte a problemi sempre nuovi, che richiedono di mantenere costantemente in allenamento la nostra capacità critica. Uno degli aspetti fondamentali da abbracciare è l’elasticità: dobbiamo essere pronti a evolvere continuamente, rivedendo anche il concetto stesso di infrastrutture critiche alla luce dei recenti attacchi cyber. Un’infrastruttura diventa critica quanto più elevato è il numero di connessioni che la attraversano e quanto maggiore è il potenziale effetto domino. In questo contesto, l’avvento dell’intelligenza artificiale assume un ruolo particolarmente significativo, con effetti dirompenti soprattutto sul fronte degli attacchi. Sebbene il suo ausilio nell’intercettazione delle anomalie nelle fasi preliminari di un’offensiva sia rilevante, l’AI ci pone di fronte a sfide sempre nuove, imponendoci di modulare risposte flessibili e capaci di affrontare l’attuale livello di complessità".

Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, ha sottolineato come: “Eventi come questo sono fondamentali perché permettono un confronto costante tra tutti i protagonisti della filiera giudiziaria: le forze di polizia, la magistratura e, soprattutto, chi rappresenta oggi il benchmark tecnico, cioè consulenti ed esperti che svolgono attività di analisi forense e supporto alle indagini. Stiamo vivendo un momento di particolare complessità, dovuto all’ingresso di nuove tecnologie e strumenti di intelligenza artificiale che rendono gli attacchi informatici sempre più sofisticati e, allo stesso tempo, più difficile la raccolta e l’interpretazione delle prove digitali. È quindi indispensabile rimanere aggiornati sulle innovazioni e confrontarsi in occasioni come questa, che orientano le scelte strategiche dei reparti della Polizia Postale, chiamati a non perdere terreno rispetto a una minaccia criminale sempre più complessa e aggressiva.”

Per il Gen. Antonio Mancazzo, Comandante del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia Di Finanza: “La giornata odierna ha mostrato come eventi di questo tipo rappresentino un’occasione preziosa per approfondire temi di estrema attualità, come le criptovalute e l’intelligenza artificiale. Si tratta di ambiti in cui il confronto continuo è fondamentale, anche perché la formazione è molto complessa e richiede un costante aggiornamento. In particolare, nel settore delle criptovalute ci troviamo ad affrontare problematiche legate al tracciamento e all’individuazione delle risorse illecite. Le criptovalute, come è noto, sono pseudo-anonime e presentano quindi il rischio concreto di essere utilizzate per attività illegali, spesso condotte sul Web – e in particolare nel dark web – dove prosperano black market che facilitano la vendita di qualsiasi tipo di bene illecito”.

L’Amm. Gianluca Galasso, Direttore del Servizio Operazioni e Gestione delle Crisi Cyber/CSIRT Italia dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ha dichiarato: “Un tema molto importante emerso oggi, sul quale desidero richiamare l’attenzione, riguarda la velocità con cui viviamo i cambiamenti: sono istantanei e spesso fulminei, e avvengono all’esterno delle nostre organizzazioni. Questi mutamenti hanno un impatto diretto e significativo sui nostri asset digitali, richiedendo una preparazione costante e un continuo adeguamento della postura di sicurezza. Oggi il peggior rischio che corriamo sono attacchi che possono generare una crisi sistemica capace di colpire un intero Paese. Per questo dobbiamo ragionare in termini di creazione di condizioni che garantiscano non solo resilienza delle infrastrutture, ma anche readiness, prontezza, per affrontare scenari ad alto impatto. Dobbiamo rivedere continuamente la nostra postura di cybersicurezza e domandarci se siamo davvero preparati a fronteggiare un evento digitale di vasta portata.”

Gerardo Costabile, Presidente IISFA, ha dichiarato: "In un'epoca in cui la sicurezza informatica è diventata una questione di sicurezza nazionale, il dialogo tra istituzioni, forze dell'ordine, magistratura, accademia e settore privato non è più un'opzione, ma una necessità strategica. La crescente sofisticazione degli attacchi e l'irrompere dell'intelligenza artificiale – al contempo strumento di difesa e arma nelle mani dei criminali – ci impongono di fare sistema. Quello che abbiamo costruito oggi non è semplicemente un convegno, ma un tavolo permanente di confronto che dovrà proseguire nei prossimi mesi con iniziative concrete. La minaccia cyber evolve quotidianamente: i gruppi criminali si organizzano come vere e proprie aziende, gli stati ostili investono risorse ingenti in capacità offensive, e il tessuto produttivo italiano – fatto in larga parte di piccole e medie imprese – resta ancora troppo esposto. Dobbiamo colmare questo gap attraverso la formazione, la condivisione delle informazioni e una cultura della sicurezza che permei ogni livello della società. In tal senso, l'Italia ha le competenze e la volontà per vincere questa sfida”.

Secondo Eugenio Albamonte, Direzione Nazionale Antimafia: “L’attività investigativa si fonda sempre più sull’analisi e sull’individuazione dei dati. In questo quadro, l’AI rappresenta uno strumento di supporto all’essere umano, con un ruolo particolarmente significativo e, al tempo stesso, potenzialmente ‘double face’. Un esempio emblematico è l’impiego dell’AI per agevolare l’accesso dell’avvocato alla banca dati delle intercettazioni non rilevanti, così da facilitare l’individuazione di elementi a discarico dell’imputato. L’AI può quindi offrire un contributo prezioso sia alle attività giudiziarie sia all’organizzazione degli uffici, mentre risulta più delicato il suo utilizzo a sostegno della fase decisionale in senso stretto. Sotto questo profilo, diventa centrale la possibilità di ampliare e rendere più efficiente l’accesso a una pluralità di canali di ricerca del patrimonio della cultura giuridica. In tale contesto si impone l’esigenza di introdurre norme che definiscano con chiarezza il perimetro di utilizzo dell’IA nelle indagini, così da coniugare efficacia investigativa e tutela delle garanzie. Occorre sottolineare, infine, che potremo garantire la riservatezza dei dati solo se avremo la piena proprietà dei sistemi che gestiscono tali strumenti".

Domenico Colotta, Presidente di Assocomunicatori, ha spiegato: “L’Intelligenza Artificiale rappresenta un’opportunità per l’umanità intera, ma va governata dall’uomo, esercitando ininterrottamente pensiero critico ed etica. Rispetto all’informazione, tuttavia, i rischi legati a questa tecnologia sono molteplici e strettamente connessi al fatto che oggi i contenuti informativi vengono, di sovente, diffusi dal basso e attraverso voci anonime, incontrollabili e irresponsabili. Per tale ragione, è quanto mai necessario incentivare l’alfabetizzazione digitale, affinché chi utilizza le tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale non sia un mero utente passivo, ma si senta cittadino attivo, consapevole cioè delle trasformazioni in atto nella società; diversamente, il rischio è quello di diventare strumenti nelle mani della manipolazione da parte di algoritmi. A tal fine, è necessaria la collaborazione tra scuola, istituzioni, media, famiglie e imprese, per garantire una corretta informazione e un serio pluralismo informativo, unici antidoti contro chi vuole sfruttare la disinformazione per incidere sul tessuto profondo delle nostre democrazie”.

Tra gli altri hanno preso parte all’evento: Stefano Mele, Partner, Head of Cybersecurity & Space Law Department, Gianni & Origoni; Giuseppe Corasaniti, Professore ordinario Università Mercatorum; Paolo Galdieri, Avvocato; Mattia Epifani, Presidente ONIF; Marco Calonzi, Direttivo IISFA; Gianluca Boccacci, Presidente Cyber Actors; Arturo di Corinto, giornalista professionista, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale; Luigi Garofalo, Direttore responsabile Cybersecurity Italia; Roland Kapidani, Red Hot Cyber; Paolo Dal Checco, Informatico forense; Michela Carloni Gammon, Direttore Everbridge; Veronica Vacchi, Dinova; Stefano Aterno, Partner di Studio E-lex; Prof. Aniello Castiglione, Università di Salerno; Cosimo de Pinto, Direttivo IISFA; Salvatore Filograno, Direttivo IISFA.

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