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Quarta Repubblica, Carlo Nordio: "Doveva restare un segreto". Spara al senegalese, agente indagato: svelata la vergogna delle toghe

Si parla del poliziotto indagato per aver fermato, sparando alle gambe, l'immigrato che ha terrorizzato i passanti alla Stazione Termini a Roma da Nicola Porro, a Quarta Repubblica, su Rete 4, nella puntata del 28 giugno. Tra gli ospiti c'è l'ex magistrato Carlo Nordio che difende le forze dell'ordine e osserva: "Il fatto che il poliziotto era indagato doveva rimanere segreto perché così si perde la fiducia nelle forze dell’ordine". 

 

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Di più, aggiunge il leghista Nicola Molteni, anche lui ospite di Porro: "Questo poliziotto andava ringraziato e non indagato". "I cittadini chiedono sicurezza e controllo del territorio", prosegue Molteni, "e per fare questo dobbiamo rafforzare le forze dell'ordine sul territorio. Il poliziotto va rispettato, dobbiamo dare ai poliziotti le dotazioni necessarie". 

A questo proposito Piero Sansonetti spiega che "noi ormai consideriamo le indagini come una dichiarazione di colpevolezza, se qualcuno ha sparato ci deve essere l'indagine. Se fai un mestiere così difficile devi essere pagato almeno 5.000 euro al mese".  Peccato che i poliziotti vengano pagati meno di duemila euro al mese.

 

 

Il 20 giugno, nei pressi della Stazione Termini, si aggirava un immigrato di origine ghanese di 42 anni, con un coltello in mano, in evidente stato di alterazione. Per questo alcuni passeggeri hanno avvisato le forze dell'ordine. Gli agenti della Polfer hanno così cercato di fermarlo, ma l'uomo ha opposto resistenza e anzi li ha aggrediti. Quindi è fuggito seminando il terrore tra i passanti e tentando la fuga verso via Marsala. Quando ha poi cercato di accoltellare un agente, il poliziotto ha risposto con un colpo di pistola dissuasivo che ha colpito l'uomo all'inguine. E ora è indagato.