Le toghe litigano, poi si organizzano. È in atto un conflitto interno alla magistratura italiana sui Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr). I magistrati di Magistratura Democratica (Md) criticano la Corte Costituzionale per la sentenza 96/2025, che ha rilevato problemi nei modi di trattenimento nei Cpr senza dichiararne l’illegittimità.
Andrea Natale, giudice del Tribunale di Torino, su Questione Giustizia propone una strategia per “superare” la sentenza, suggerendo ai giudici ordinari di sospendere i procedimenti di convalida del trattenimento nei Cpr e sollevare questioni di legittimità costituzionale. Questo, secondo Natale, bloccherebbe le convalide, creando un “effetto istituzionale” per costringere la Consulta a rivedere la propria posizione e il Parlamento a legiferare .Le toghe di Md accusano la Corte di aver adottato una “strategia conservativa”, privilegiando gli equilibri istituzionali anziché intervenire direttamente.
Md sembra usare il diritto come strumento per contrastare il Governo, accusato di autoritarismo, più che per tutelare i diritti dei migranti. La sospensione dei giudizi, infatti, prolungherebbe la loro permanenza nei Cpr, contraddicendo la retorica dell’accoglienza. Secondo quanto riporta ilGiornale, questo approccio rivela una battaglia politica che piega la giurisprudenza a interessi di parte, trasformando i migranti in pedine di una lotta contro le istituzioni.