Il caso

Guendalina Tavassi, "a bastonate": denuncia tutto, chi l'ha massacrata

Guendalina Tavassi ha ripercorso davanti al giudice l’incubo che ha vissuto per anni a causa dell’ex marito Umberto D’Aponte. Impegnata nel processo contro l’uomo che si è reso protagonista di episodi violenti tra il 2015 e il 2021, la Tavassi è partita fin dal principio, con le aggressioni che sono iniziate nel 2015, due anni dopo il matrimonio e la nascita della loro primogenita.

 

 

Tra i tanti episodi, l’ex gieffina si è soffermata su uno risalente al 2017: “Lui dormiva e mi è arrivato un messaggio di una ragazza che mi riferiva di averlo visto con un’altra. Abbiamo litigato e ha spaccato il vetro della finestra, che è finito nella culla del bambino”. Diverse volte è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine. “Avevo paura per i miei bambini - ha raccontato la Tavassi - che chiedevano al papà di fermarsi e piangevano. Lui faceva cose pericolose e non sapevo come fermarlo. Mi picchiava mentre allattavo, mi ha preso a bastonate in testa, mi ha inseguito con una mazza da baseball. Una volta mi ha rotto il naso lanciando le chiavi della mia auto: sanguinavo e mio figlio ha chiesto aiuto ai vicini”.

 

 

“Per convincermi a non lasciarlo ha finto di avere un attacco epilettico davanti ai nostri figli”, ha ricordato ancora la Tavassi. A quanto pare le violenze sono proseguite anche dopo che lei si è legata a Federico Perna, suo attuale compagno: “Eravamo in macchina e il bambino ha visto il padre venirci incontro con due uomini. Umberto e quegli uomini hanno iniziato a picchiare il mio compagno, il bimbo era terrorizzato”.