CATEGORIE

Squinzi a braccetto con la Camusso per non perdere i soldi alle imprese

di Giulio Bucchi domenica 15 luglio 2012

2' di lettura

Il dente avvelenato di Confindustria con Mario Monti (ma forse bisognerebbe dire "con lo Stato") nasce da lontano e nasconde una sottile contraddizione. L'erario ha un debito da 70 miliardi nei confronti delle imprese. Se dovesse pagare nel giro di pochi mesi quel debito, sarebbe bancarotta. Da qui una prima, motivatissima, fonte di rabbia. C'è poi, e qui si entra nel merito del giudizio duro dell'attuale presidente degli industriali Giorgio Squinzi (stranamente, ma nemmeno troppo, a braccetto con la cgiellina Susanna Camusso), il capitolo governo tecnico: poco o nulla è stato fatto per la crescita e per la ricerca, in un periodo in cui un'azienda cresce qualitativamente (investendo) o muore. E invece, per ora, si sono visti solo tagli e una riforma del lavoro, che a suo tempo il ministro del Welfare Elsa Fornero aveva definito epocale, che invece concede ben meno di quanto necessario in tema di flessibilità, soprattutto in uscita. Insomma, gli imprenditori si trovano con le mani legate (dal governo) proprio mentre la crisi li prende a pugni in faccia. Picconata politica - Riassumendo: competitività calante, pressione fiscale reale intorno al 60% (mazzata Imu compresa), riforme azzoppate, tagli ulteriori in arrivo. Ecco, proprio i tagli sono la grande preoccupazione degli industriali. Perché dei 35 miliardi destinati ogni anno alle imprese solo 4,5 arrivano materialmente agli imprenditori privati e il grosso rimanente va alle municipalizzate e parastatali. Il brivido di Squinzi (e di Emma Marcegaglia) è che si userà ancora la mannaia si assottiglieranno quei 4,5 miliardi, unica fonte di ossigento per le aziende. L'attacco di Squinzi si presta a una retrolettura: i toni duri su Monti, la bocciatura sull'operato attuale e sulle prospettive prossime ("Il governo tecnico non è il nostro futuro") nasconderebbero la prefedenza degli industriali per un esecutivo politico, più facile da condizionare. E la prova indiretta sarebbe la critica mossa a Squinzi dal suo predecessore in via dell'Astronomia Luca Cordero di Montezemolo. "Le sue parole fanno male al Paese e a Confindustria", ha detto Montzemolo. Forse perché proprio il Ferrarista, insieme all'amico Pierferdinando Casini, è uno dei maggiori sostenitori di Monti oggi e domani, dopo il 2013.  

Il provvedimento Governo contro Confindustria, "irritazione" dopo le critiche al dl Bollette

Occhio ai conti Corretto l'errore sull'Irpef: cosa cambia subito in busta

A Otto e mezzo Otto e Mezzo, Monti gela lo studio: "Meloni da Trump? Un grande successo per l'Italia"

tag

Governo contro Confindustria, "irritazione" dopo le critiche al dl Bollette

Corretto l'errore sull'Irpef: cosa cambia subito in busta

Otto e Mezzo, Monti gela lo studio: "Meloni da Trump? Un grande successo per l'Italia"

Milano-Cortina, toghe contro il governo: "Interferenza indebita"

Il Padiglione della Santa Sede alla 19. Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia 2025

Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione prende parte alla 19. Mostra Internazionale Di Architettura - La Bienna...

Mediaset, l'omaggio per la festa della mamma

Un regalo speciale per tutte le mamme da parte di Mediaset. In occasione della Festa della Mamma, sabato 10 e domenica 1...

Nouvelle-Aquitaine: la Francia che non ti aspetti tra vigne, dune e meraviglie senza tempo

Quando si parla di Francia, il pensiero corre veloce a Parigi, alla Provenza o alla Costa Azzurra. Ma c’è u...

Rottamazione, Gusmeroli (Lega): “120 rate mensili tutte uguali”

«L’Italia ha bisogno di un grande piano di semplificazione per far risparmiare tempo e risorse ad aziende e ...