Gli sciacalli della Rete

Sul web Groupalia approfitta del terremoto per farsi pubblicità

Giulio Bucchi

Gli sciacalli del terremoto non sono soltanto quelli che si intrufolano nelle case degli sfollati e le svaligiano. Nell'era del web 2.0, ci si mettono anche le aziende che sfruttano i social network per farsi pubblicità. O autogol, a giudicare da quante polemiche ha scatenato il tweet che il sito di gruppi d'acquisto online Groupalia ha diffuso questa mattina alle 9, pochi istanti dopo la prima scossa in Emilia Romagna (che ha provocato oltre dieci morti). "Paura del #terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a #SantoDomingo". Un messaggio di scarsissima sensibilità accolto da proteste e parole durissime degli utenti di Facebook e Twitter. Il gruppo ha perfino provato a mettere la toppa, allargando il buco, con un secondo messaggio para-solidale: "#Groupalia devolverà 1 euro alla Croce Rossa Italiana per ogni #deal acquistato oggi". "Ma siete matti?", "vergogna", "che schifo", "defollowate Groupalia", sono solo alcune dele reazioni degli utenti infuriati. Tanto che il gruppo è stato poi costretto a un terzo tweet, questa volta una retromatrcia goffa e fuori tempo: "Chiediamo scusa per il tweet sbagliato sul #terremoto non era nostra intenzione offendere nessuno".