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Ponte Morandi, la rabbia di Francesco Baccini dopo il crollo: "Devono pagare, tutti sapevano"

di Gino Coala domenica 19 agosto 2018

2' di lettura

Il ponte Morandi per i genovesi era più di un simbolo, era un pezzo di cuore. Il crollo della struttura non è stata solo un'immane tragedia che ha tolto la vita a quasi 40 persone, ma un trauma dal quale i genovesi dovranno reagire. Uno stato d'animo raccontato perfettamente dal cantautore Francesco Baccini: "Per me quel ponte rappresentava casa, quando lo percorrevo voleva dire che ero arriva a casa di mamma, prendevo l'uscita Genova Est ed ero da mamma". Leggi anche: Ponte Morandi, l'accusa di Antonio Di Pietro: "Non si fa manutenzione perché non porta voti" Quel ponte così imponente, da sempre creava preoccupazioni, come ha confessato a Leggo il cantante: "Ogni volta che vengo a Genova ci passavo sopra. E credetemi, ogni volta che lo percorrevo dicevo tra me e me 'speriamo bene', mi dava insicurezza, un senso di precarietà. Appena lo finivo pensavo 'è andata'. Ma devo dire che la stessa sensazione di insicurezza la trasmettono gli altri viadotti in Liguria. Queste strutture in cemento armato hanno una vita di 60 anni, non sono eterne, le hanno fatte mediamente negli anni '60 e da allora il volume del traffico è aumentato molto". Ora però il timore più forte è che le responsabilità non saranno individuate: "La colpa è sempre della politica, di quelli: c'è della gente che ha delle responsabilità. Io non faccio processi alle intenzioni, io li faccio ai fatti. Qui è crollato un ponte. Vediamo di spendere i soldi in maniera intelligente, sapendo quello che si fa. Ripeto: era un disastro annunciato. Bisognava avere il coraggio di buttare giù il ponte e ricostruirlo. Qui si parla di vite umane, la sicurezza doveva venire prima di tutto. La colpa è di qualcuno che ha sottovalutato il problema. Ci sarà un responsabile di quel tratto di autostrada. Non ho letto interviste di questa persona. Alla fine come al solito in Italia i responsabili non spuntano mai fuori, soprattutto in casi di questo genere. Nessuno si assume una responsabilità. In Germania sarebbe diverso, ci sarebbe un responsabile che pagherebbe per quanto accaduto. Speriamo che qusta storia sia di monito per il futuro".

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