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Bossetti: "Se fossi io il killer mi sarei già ucciso"

L'uomo accusato dell'assassino di Yara parla agli psicologi del carcere di Bergamo
di Matteo Legnani domenica 22 giugno 2014

1' di lettura

"Se fossi stato io a fare una cosa del genere, mi sarei già ucciso". Così, Massimo Bossetti, ha risposto al medico del Gleno, il carcere di Bergamo dove è rinchiuso con l'accusa di essere l'assassino di Yara Gambirasio. Il quotidiano La Repubblica riferisce che l'ex Ignoto 1 si è sottoposto a un lungo colloquio con lo psicologo che fa parte dell'equipe coordinata da Franco Bertè, dirigente medico del carcere. E i medici che lo hanno visitato ed ascoltato lo descrivono come "una persona equilibrata", un detenuto "in stato integro", che gode di un "buon equilibrio psicofisico" e "presenta un sufficiente grado di contenimento". L'atteggiamento del 44enne muratore appare "chiaro", "lineare", "disarmante". Spiega: "Non sono io il colpevole e questa consapevolezza mi fa sentire a posto con la coscienza. Sono in carcere ma non dovrei starci perchè io non c'entro con l'omicidio di quella povera ragazzina e non voglio nemmeno pensare all'ipotesi di un processo perchè io Yara non l'ho mai incontrata nè conosciuta; l'ho solo vista in tv".

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