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Open Arms, il medico di Lampedusa: "I migranti scesi stavano bene, qualcosa non funziona"

di Giulio Bucchi domenica 18 agosto 2019
2' di lettura

"Dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell'hotspot". A parlare è Francesco Cascio, responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, che ha visitato i migranti scesi nelle ultime ore dalla nave della ong spagnola ancorata ancora al largo dell'isola siciliana, in attesa di far sbarcare i rimanenti 140 migranti a bordo. Nuove polemiche in vista, dunque, dal momento che la Ong lamenta una situazione sanitaria e psicologica ingestibile, con i migranti a rischio suicidio.  Leggi anche: "Situazione insostenibile, fateli sbarcare". Open Arms, la Ue in pressing su Salvini "C'è qualcosa che non funziona - denuncia Cascio - perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta, ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia". "Fanno bisogni dove mangiano - si legge nella relazione dei medici Cisom -. Non ci sono docce o lavabi, non c'è possibilità di provvedere all'igiene personale e degli indumenti, né di lavarsi se non con acqua di mare. Inoltre - scrivono il medico e l'infermiere - rileviamo condizioni di salute mentale precarie, lo stato d'animo a bordo è di profondo sconforto". "La situazione sulla nave è drammatica - si legge in una nota firmata da Oscar Camps, fondatore di Open Arms, e Gino Strada di Emergency -: da 15 giorni donne, uomini e bambini vivono costretti in spazi ristretti nella paura e nell'incertezza di quello che succederà". "Sono persone che hanno vissuto l'orrore dei campi di detenzione in Libia: torture, stupri, lavori forzati. Hanno già sopportato enormi sofferenze, non possiamo aggiungerne altre. Negli ultimi giorni le condizioni di salute psicofisica si sono ulteriormente aggravate con atti di autolesionismo e minacce di suicidio che rendono ingestibile la situazione e mettono in pericolo imminente di vita le persone a bordo. Bisogna agire nelle prossime ore. Chiediamo che sia immediatamente autorizzato lo sbarco a Lampedusa prima che si aggiungano altre tragedie a quelle già vissute".

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