"La cittadinanza si guadagna con il lavoro". Parola di Mahmod che la sua italianità se l'è guadagnata con sacrificio e dedizione. Arrivato in Italia dall'Iraq molti anni fa, Mahmod Alzaidy ha svolto diversi mestieri prima di darsi al commercio. Da 30 anni è nostro connazionale, vive a Firenze con la famiglia dove, dagli Anni Ottanta, ha un banco in piazza San Lorenzo ora sotto sequestro. Ce ne parla al telefono: "Nel 2002 ho dato l'attività in gestione a tre fratelli senegalesi, i quali hanno pagato regolarmente fino al 2006; poi dal 2008 i primi problemi con la tassa per il suolo pubblico non versata e dal 2009 anche le spettanze che non mi vengono più corrisposte. Ho provato a dar loro una mano, magari paga il suolo pubblico e poi per me si vedrà, ma niente. Sono anche stati arroganti dicendo di non preoccuparsi quando hanno sostituito il banco con un ombrellone per non pagare i facchini". Nel 2011 al danno si aggiunge la beffa. Dopo il folle gesto di Casseri in piazza San Lorenzo, i tre fratelli inadempienti scampati alla sparatoria diventano eroi."Eroi? Quali eroi?", commenta perplesso il commerciante che, nel frattempo, vede sequestrata l'attività per morosità, mentre i senegalesi a Palazzo Vecchio ricevono la cittadinanza onoraria. "Il valore del mio banco è di 120mila euro e a causa delle more ora è sotto sequestro. Sono pronto a pagare i debiti di tasca mia. Chiedo solo al Comune magari di rateizzare il pagamento dei 50mila euro che gli spettano. Il posto che ho occupato per 30 anni adesso è vacante. Mi sono rivolto ad un avvocato che tuttavia mi ha detto che c'è poco da fare. Voglio che vengano fatti valere i miei diritti di italiano, perché io sono italiano perché qui ho lavorato duramente e non mi sono fatto concedere nulla”. di Marco Petrelli