Veregogne

Taranto, sassate e insulti dei pacifisti alla nave della Marina: "Assassini, dovete morire, mer***"

Brunella Bolloli

Pacifisti ma con licenza di lanciare sassi contro una nave della Marina. Pacifisti che urlano «merde» al passaggio della fregata Carabiniere nel porto di Taranto, e poi «assassini», «vergogna», «dovete morire bastardi» e altre amenità varie. Pacifisti perché tali si sono autoproclamati, ma nei fatti sono altro: bombaroli delle parole, guerrafondai e nemici per chi non la pensa come loro. Scendono in piazza per il cessate il fuoco in Ucraina e poi si armano di pietre, sia mai che riescano a colpire qualcuno. Raccontano che a Taranto mai prima d'ora si era assistito a una contestazione del genere, mai una nave era stata presa a sassate mentre entrava nel Mar Piccolo, com' è avvenuto ieri intorno alle tre del pomeriggio. Le immagini sono chiare. Qualcuno ha girato un video dove si sentono distintamente le voci degli pseudo-pacifisti che insultano l'equipaggio. 

 

La barca, contraddistinta dal distintivo ottico F 593 secondo la classificazione Nato, stava operando per lavori di manutenzione in arsenale nel canale navigabile della città pugliese, i manifestanti erano appostati e hanno cominciato a urlare «assassini, assassini» e a lanciare oggetti. L'ipotesi è che la protesta possa essersi verificata a causa di una psicosi legata allo scoppio della guerra in Ucraina, ma al momento nessuno degli pseudo-pacifisti ha rivendicato il gesto né ha dato spiegazioni attendibili. Di sicuro sono già state avviate le indagini e forte è lo sdegno da parte del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, preoccupato dalla violenza «di cui è stata fatta bersaglio la nave della Marina Militate Carabiniere al rientro nel porto di Taranto» e di molti esponenti politici. 

I senatori della Lega esprimono «riconoscenza e solidarietà a tutte le donne e gli uomini delle nostre quattro Forze Armate, e alle Forze dell'ordine più in generale. In un delicato frangente come quello che stiamo vivendo, la stima e l'affetto verso chi indossa una divisa non può venire meno, e soprattutto non può essere vituperato senza essere stigmatizzato e sanzionato», dicono. «Non condivido le contestazioni e addirittura il lancio di pietre inscenate a Taranto mentre transitava nel porto la nostra Nave "Carabiniere". I nostri militari vanno per "combattere la guerra", per la pace. Cosa che non è come giocare alla playstation o buttare le pietre dal ponte girevole. Onore alle nostre Forze Armate», ha aggiunto il deputato azzurro Mauro D'Attis, commissario regionale di Forza Italia Puglia. Di «offesa ai nostri militari e alle istituzioni» parla il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè. 

 

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Lapidario il tweet di Guido Crosetto, di Fratelli d'Italia, che ha postato il video dell'assalto: «Ecco alcuni "pacifisti" italiani, spero una minoranza. Ascoltate la loro bontà, il loro amore verso il prossimo. Fanno più male loro con le parole in pochi secondi, che i ragazzi su quella nave nella loro intera vita». Ma anche dal Pd c'è chi condanna l'inaccettabile lancio di oggetti contro la fregata militare, come il deputato pugliese Ubaldo Pagano: «Si è trattato di un atto di assoluta gravità, commesso da sedicenti pacifisti che è indispensabile condannare e perseguire fino in fondo». Un pacifismo deviato. Che nessuna solidarietà per la guerra in Ucraina può giustificare.