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Ultima Generazione: assolti i 5 attivisti incollati all'opera di Boccioni

di Daniela Mastromattei mercoledì 9 luglio 2025

3' di lettura

Un’altra assoluzione «perché il fatto non costituisce reato» per gli attivisti di Ultima Generazione che, il 30 luglio 2022, si erano incollati alla base dell’opera “Forme uniche nella continuità dello spazio” di Umberto Boccioni, nel Museo del Novecento a Milano. «E stata emessa una sentenza molto importante, siamo stati nuovamente assolti tutti e cinque per il danneggiamento che non c’era al basamento di plastica dell’opera di Boccioni- ha affermato uno degli attivisti, Simone, 22 anni - Ci eravamo incollati lì senza creare nessun danno, e il giudice ha confermato che questa cosa non comporta alcun reato. Abbiamo potuto spiegare le nostre motivazioni, del perché abbiamo fatto l’azione, e del perché ci spaventa la crisi climatica, che ci spaventava nel 2022 e continua a farlo anche oggi, con un’umanità che come l’installazione di Boccioni, continua a correre senza senso verso un progresso che non c’è».

Ultima Generazione che da anni porta avanti campagne di disobbedienza civile nonviolenta, compiendo azioni eclatanti - imbratta opere d’arte e blocca strade come il Grande Raccordo Anulare di Roma e le vie del centro di Milano- per spingere il governo a un intervenire contro il riscaldamento globale, sostengono gli attivisti, che accusano l’esecutivo di immobilismo climatico e la finanza di sostenere l’industria fossile. Rivolgendosi direttamente alle istituzioni hanno colorato con vernice lavabile i muri del Senato a Roma e la sede del ministero dell’Economia a Firenze, e ricoperto di pittura il Dito di Cattelan in piazza Affari a Milano.

Infila una assoluzione dietro l’altra Ultima Generazione. Lo scorso giugno il Tribunale di Roma ha dichiarato innocenti i nove ambientalisti che nel maggio del 2023 gettarono liquido nero nella Fontana di Trevi, mostrando lo striscione “non paghiamo il fossile” al grido di «il nostro paese sta morendo». Persino il sindaco Gualtieri aveva condannato il gesto: «Basta con queste assurde aggressioni al nostro patrimonio artistico». Per i giudici non ci fu alcun danno nemmeno alla fontana della Barcaccia in piazza di Spagna che tre attivisti di UG (assolti, ovviamente) riempirono di liquido nero il 1° aprile del 2023. Assoluzioni che non sfuggono ai nostri politici. «Per l’ennesima volta, alcuni magistrati, hanno fatto quello che hanno voluto», ha dichiarato ieri Riccardo De Corato (Fi), vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali. «Grazie al Decreto Sicurezza approvato nelle scorse settimane al Senato, dopo aver già superato l’iter alla Camera con non poche difficoltà a causa del forte ostruzionismo della Sinistra, per tutti quei eco-imbecilli che danneggiano beni culturali, inclusi monumenti e opere d’arte, sono state inasprite le pene ed è prevista anche la reclusione fino a 16 anni, oltre ad una multa», ha sottolineato il deputato di Fratelli d’Italia.


«Il nostro governo ha voluto dare fortemente una stretta garantendo più sicurezza al Paese anche in questa direzione, nonostante l’articolo 639 del Codice Penale già prevedeva per chi deturpa o imbratta cose mobili altrui (inclusi monumenti o edifici pubblici) una punizione. È grave che ancora una volta, la magistratura abbia ignorato questa importante normativa assolvendo gli attivisti di Ultima Generazione», ha concluso De Corato.

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