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Ascoli Piceno, altro caso Ramy: carabiniere insegue i ladri e finisce indagato

sabato 26 luglio 2025

2' di lettura

Ascoli Piceno come Milano. La storia risale allo scorso 19 luglio e sembra molto simile a quanto accadde nel capoluogo lombardo dove perse la vita, durante un inseguimento con le forze dell'ordine, Ramy Elgaml. Questa volta a raccontare la vicenda sono tre carabinieri, Dino Baiocchi, Giuseppe Meco e Simone Valentini, in quel momento in borghese e impegnati ad allestire un posto di blocco con un’autocivetta, una Renault Megane, per l’avvicinarsi di un mezzo sospetto. A bordo della Fiat Idea - spiega Il Tempo - c’erano due italiani, pregiudicati, di 31 e 54 anni, Loris Giovanni Cena Belletti ed Emiliano Diglaudi. I due sono sospettati di far parte di un’organizzazione dedita ai furti in appartamento e alle truffe agli anziani.

La ricostruzione vede Baiocchi scendere dall’auto e qualificarsi, mostrando la paletta per poi procedere con l’identificazione dei due soggetti all’interno del veicolo fermato. A quel punto Cena Belletti, l'uomo alla guida, ha tentato l’investimento del carabiniere, che ha riportato lesioni guaribili in dieci giorni buttandosi a terra per evitare di essere colpito. Da qui ecco partire l'inseguimento. Coadiuvati da un'altra gazzella della Polizia, i carabinieri hanno tenuto il passo dei fuggitivi e, dopo un breve tallonamento ed affiancamento l’autista della Fiat ha speronato la Renault, perdendo il controllo dell’auto e andando a sbattere contro il guardrail. La vicenda si è conclusa con lesioni guaribili in 7 giorni per Valentini e in 10 per Meco, mentre Diglaudi, il 54enne passeggero, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo, trasportato in elicottero all’ospedale Torrette di Ancona, dove è stato ricoverato con lesioni (ad un polmone) personali guaribili in 50 giorni.

Durante la perquisizione della Fiat sono stati ritrovati diversi monili in oro. Oggetti, questi, che si pensa possano essere frutto di un furto andato in scena a Teramo.  Alla fine i due sono stati denunciati con le accuse di violenza e resistenza a un pubblico ufficiale, lesioni personali e ricettazione. Ma la vicenda non si conclude qui. 

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Proprio così: sia Valentini, l’appuntato dei carabinieri, che Cena Belletti, il 31enne autore dello speronamento, sono stati indagati per le lesioni colpose causate a Diglaudi. Soltanto che Valentini è indagato anche per altro. "Valentini – si legge nel decreto - eccedendo colposamente nell’uso legittimo della forza, tentava di affiancare la Fiat Idea fuggitiva ed, in tale frangente, per cause in corso di accertamento, i due veicoli entravano in collisione". Valentini è inoltre indagato per le gravi lesioni personali causate allo stesso Cena Belletti. Quanto basta a scatenare la reazione di Carmine Caforio, Segretario Generale USMIA Carabinieri: "Mentre chi fugge sembra poterlo fare impunemente, chi insegue, rischiando la vita nell’adempimento del dovere, deve fare i conti con norme e interpretazioni che spesso si ritorcono contro chi serve lo Stato. La domanda è: ’conviene davvero inseguire chi si sottrae a un controllo, o sarebbe meglio lasciarlo scappare?'". 

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