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Botulino, la guida: come ci si contagia, i sintomi, le conseguenze e come difendersi

sabato 9 agosto 2025

3' di lettura

In Italia è psicosi da botulino: tre persone hanno perso la vita a causa del virus, una grave malattia provocata dalla tossina del batterio Clostridium botulinum. Una tragedia che riporta al centro dell’attenzione la necessità di conoscere meglio questo nemico invisibile: che cos’è, come si contrae, come riconoscerlo e, soprattutto, come prevenirlo.

Che cos’è il botulino
Il termine “botulino” indica comunemente il Clostridium botulinum, un gruppo di batteri in grado di produrre una delle neurotossine più potenti conosciute. Si tratta di microrganismi anaerobi, che si moltiplicano soltanto in assenza di ossigeno. Nell’essere umano e in alcuni animali, l’infezione provoca il botulismo, una malattia che può condurre alla morte per paralisi respiratoria. I primi segnali possono essere subdoli: abbassamento delle palpebre, visione doppia o offuscata, pupille dilatate, difficoltà nel parlare e deglutire, secchezza della bocca e stitichezza. Nei casi più gravi, la tossina paralizza progressivamente la muscolatura fino a coinvolgere quella respiratoria.

Come ci si contagia
Il botulismo si presenta in tre forme principali: alimentare, da ferita e infantile. È raro – in Italia si registrano solo alcune decine di casi l’anno – ma estremamente pericoloso. La forma alimentare, la più frequente negli adulti, si contrae ingerendo alimenti contaminati, spesso conserve preparate in casa come melanzane o funghi sott’olio. Le spore del batterio, presenti nel terreno e quindi facilmente a contatto con frutta e verdura, resistono al lavaggio. In condizioni prive di ossigeno e con pH e nutrienti favorevoli, le spore “si risvegliano” e il batterio attivo inizia a produrre la neurotossina. Per comprendere se un alimento è a rischio si badi al coperchio: una rigonfiatura, o un'emissione di gas all'apertura, così come il "clac" anomalo del tappo indica che il prodotto non va consumato.

Tempi di incubazione
Dopo l’ingestione della tossina, i sintomi possono comparire in un intervallo che va da poche ore a un massimo di 10 giorni, con una media di 12-36 ore. La rapidità di esordio dipende dalla quantità di tossina ingerita: più è alta, più i segni compaiono velocemente. Conoscere questo intervallo è fondamentale per riconoscere il rischio e intervenire tempestivamente con cure ospedaliere, che possono fare la differenza tra la vita e la morte.

Come evolve la malattia
Una volta ingerite, le tossine vengono assorbite nell’intestino e raggiungono il flusso sanguigno, che le trasporta verso i nervi periferici. Qui si legano a recettori specifici e bloccano il rilascio di acetilcolina, il neurotrasmettitore che consente la contrazione muscolare. Il risultato è una paralisi flaccida progressiva che parte dalla testa e scende verso il basso.

Il botulismo non si trasmette da persona a persona: il contagio avviene solo per esposizione diretta alla tossina o alle spore attive.

6. Come difendersi
Evitare conserve casalinghe se non si è certi delle corrette procedure di sterilizzazione.

Acidificare le preparazioni (aggiunta di aceto o limone) quando previsto dalle ricette sicure.

Riscaldare i cibi a rischio prima del consumo, seguendo le indicazioni ufficiali.

Scartare subito ogni alimento con confezione gonfia, tappo che “clicca” o odore sospetto.

Conservare correttamente i cibi, rispettando temperature e tempi indicati.

La conoscenza è l’arma più potente contro il botulismo: solo comprendendo come agisce e prevenendone la formazione si può ridurre drasticamente il rischio.

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botulino

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