Tartarughe caretta caretta, ecco come aiutarle

Conosciamo meglio l'esemplare a rischio estinzione. Ma i progetti di conservazione stanno dando i loro frutti
di Daniela Maccionisabato 9 agosto 2025
Tartarughe caretta caretta, ecco come aiutarle

2' di lettura

Conosciamola meglio. Si tratta della tartaruga più comune del mar Mediterraneo ed è diffusa in molti mari del mondo. Gli esemplari maschi si distinguono dalle femmine per via della lunga coda che raggiunge la sua massima crescita con la maturità sessuale che avviene intorno ai 13 anni e dalle unghie anteriori maggiormente sviluppate. La specie caretta caretta rientra tra quelle a rischio di estinzione, ma che, grazie ai tanti progetti di conservazione, sta tornando a nidificare anche sulle nostre coste. Dove nidificano. È l’unica specie di tartaruga marina che nidifica sulle nostre coste, fattore di rilevante importanza perché la sua presenza è indispensabile per gli ecosistemi marini. È una specie tanto importante quanto minacciata da inquinamento ambientale, traffico nautico e mezzi per la pesca.

Nell’arco di una stagione riproduttiva ogni femmina prepara circa 4 nidi, scavando buche e deponendo dalle 40 alle 180 uova, con un intervallo di 10/15 giorni. La deposizione avviene in zone sabbiose, con una maggiore concentrazione di nidi presenti in Grecia, Turchia, Libia e Cipro. Nel nostro paese invece possiamo osservarle in Sardegna, Toscana, Lazio, Liguria. Come evitare di disturbarle. Trattandosi di una specie a rischio, perciò tutelata, è buona norma adottare delle precauzioni in caso di avvistamento: prima fra tutte è quella di chiamare subito il numero di emergenza 1530 tenendosi a debita distanza, accortezza fondamentale per evitare che la femmina non deponga più in quel punto. Non appena le uova si schiudono i piccoli si dirigono subito verso il mare grazie all’imprinting naturale che ricevono nel momento in cui nascono.

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È necessario non disturbarle per evitare di comprometterne il ciclo vitale; le tartarughe marine non sono abituate al contatto con l’uomo e, per questo, ogni gesto sconsiderato potrebbe farle cambiare zona di nidificazione o disorientarle. I tartadogs. Ancora una volta l’abilità dei nostri amati cani si rivela indispensabile nelle emergenze; i tartadogs sono esemplari addestrati per la ricerca dei nidi di tartaruga marina. Grazie a un particolare addestramento portato avanti dalle unità cinofile, è possibile mettere in sicurezza i nidi, un lavoro minuzioso che ne permette l’individuazione laddove non sia possibile a livello visivo. Le uova, infatti, possono essere depositate fino a un metro di profondità, dunque possono sfuggire all’occhio umano, ma non al fiuto dei nostri cani. Un’eccellenza italiana composta attualmente da sole quattro unità che sono state coinvolte in un addestramento durato diversi mesi; si tratta di un pastore olandese, uno spring spaniel e due labrador accompagnati dai loro conduttori.