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I nomadi denunciano un leghista

domenica 17 agosto 2025

1' di lettura

«I rom sono parassiti della nostra società». Emanuele Licopodio, consigliere comunale della Lega a Roma, ha detto così in un video social dove chiedeva l’impegno del governo Meloni per sgomberare il campo nomadi di via Salone, uno tra i più grandi d’Europa, quello per le cui intemperanza è stata persino chiusa una stazione ferroviaria. Apriti cielo: l’Associazione 21 Luglio, che “supporta gruppi e individui in condizione di segregazione estrema e di discriminazione tutelandone i diritti”, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica contro l’esponente leghista contestando «il reato di istigazione all’odio razziale» e annunciando «la costituzione di parte civile insieme ad alcuni abitanti dell’insediamento di Salone».

Non è tarda la risposta della Lega: «Restiamo basiti di fronte alla notizia dell’esposto. Nonostante le decine di milioni di euro spesi negli anni, persistono condizioni di illegalità, invivibilità e totale disprezzo delle regole del vivere civile. Ogni giorno, nelle metropolitane della città, i romani assistono attoniti e indifesi allo sfruttamento di minori per attività illecite e borseggi. I controlli sull’obbligo scolastico risultano ancora improntati al pietismo, piuttosto che orientati a garantire un futuro dignitoso a questi bambini che, senza istruzione, rischiano di ripetere all’infinito quanto appreso dagli esempi familiari», hanno spiegato Maurizio Politi, consigliere leghista di Roma Capitale, e Angelo Valeriani, segretario provinciale della Lega Roma. E poi la chiosa finale: «Le associazioni che si dichiarano impegnate per l’integrazione dovrebbero vigilare su ciò che è davvero la pietra angolare di un futuro sano e integrato: l’istruzione, il rispetto delle regole, la legalità».

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