Alcol sì, ma nessuna traccia di droga: questo quanto sarebbe emerso dall'autopsia e dagli esami tossicologici su Simona Cinà, la pallavolista di 20 anni annegata in piscina la notte del 2 agosto durante una festa di laurea a Bagheria, vicino a Palermo. Pare avesse un tasso alcolemico alto nel sangue, ma non avrebbe assunto alcuna sostanza durante il party.
Si sta ancora cercando di capire, infatti, quale sia stata la causa della morte della giovane, trovata sul fondo della piscina intorno alle 4 di notte. Se dai test non è emersa nessuna traccia di droga, il test sull'alcol invece sarebbe risultato positivo con risultati sopra il limite. Uno dei partecipanti alla festa la notò e si tuffò insieme a un amico per prenderla e portarla fuori dall'acqua. A quel punto scattò l'allarme.
Giunti sul posto, però, i sanitari del 118 non poterono fare altro che constatare il decesso della 20enne. Pare che nei minuti precedenti all'arrivo del personale sanitario, gli amici di Simona Cinà avessero già provato a rianimarla. L'avvocato dei familiari della pallavolista, Mario Bellavista, ha dichiarato: "Al momento non è il caso di fare considerazioni nel rispetto della vittima e della famiglia. Attendiamo che vengano depositati i risultati completi compresi altri che si stanno ancora eseguendo e poi valuteremo il da farsi".