Mastectomia saltata "causa sciopero per Gaza" dell'anestesista. È successo lunedì scorso, quando una 40enne malata di cancro avrebbe dovuto sottoporsi a un'operazione fissata da tempo. Peccato però che arrivata sul posto le cose sono andate diversamente. "Sarei dovuta entrare in sala operatoria alle 14, poi è arrivato il primario di Senologia per avvisarmi che l’anestesista aveva aderito allo sciopero per Gaza", racconta la libera professionista di Ascoli che era in ospedale già dal giorno prima.
"Ho passato tutto il giorno a piangere", confessa stando a quanto riportato dal Giornale. La 40enne ribadisce che "un malato oncologico non può ricevere certe notizie che con paura, col terrore che il cancro possa ripartire. Una settimana, per un malato di cancro, è tanto. Finché il tumore rimane dentro di te, la paura è devastante. È fastidioso pensare che un intervento come questo possa essere considerato non di primaria importanza". L'operazione per la rimozione di un linfonodo è stata infatti rinviata di una settimana, con grave rischio per la salute della donna. Andrà ripetuta anche la procedura di identificazione del "linfonodo sentinella", necessaria prima della rimozione di un tumore particolarmente aggressivo - un carcinoma infiltrante scoperto a febbraio 2025 per il quale la giovane professionista si sarebbe già sottoposta a 16 sedute di chemioterapia.
Eppure secondo la ricostruzione dei quotidiani locali, la 40enne non sarebbe stata l'unica a dover fare i conti con lo sciopero. Altre due donne del reparto di Senologia si sarebbero viste rimandare un’operazione. E, oltre al danno anche la beffa: la 40enne potrebbe ritrovarsi l'anestesista nella sala operatoria. "Non credo di poter dire che non lo voglio, anche se vorrei. E non so se avrò voglia di parlarci", conclude amareggiata.