All'improvviso, nel giro di pochi secondi, Elisa Dossi si è ritrovata nell'occhio del ciclone dei violenti pro-Pal. E' lei la giornalista Rai rimasta ferita negli scontri tra i manifestanti e la polizia prima di Italia-Israele di lunedì sera a Udine. Una pagina vergognosa, che nulla ha a che fare con lo sport e con la protesta civile per Gaza. C'entra, piuttosto, il teppismo politico.
"Sto bene, ho un ematoma grosso alla gamba, ma fortunatamente nulla di rotto. Rispetto ai colleghi che sono stati colpiti in faccia e sulla tempia, mi è andata anche bene", spiega la reporter di Rainews all'agenzia Ansa, ricostruendo quei minuti concitati.
"Si è trattato di una sassaiola davvero brutta di una frangia violenta, è un fatto gravissimo. In tre siamo finiti in Pronto soccorso mentre semplicemente volevamo fare informazione e con noi anche diversi poliziotti", sottolinea Dossi.
Il corteo, ricorda la giornalista, "era pacifico, tra i manifestanti c'era anche un ex sindaco di 92 anni, che aveva partecipato alla ricostruzione post terremoto. A un certo punto, arrivati in piazza Primo Maggio, una frangia si è staccata e si è mossa verso le forze dell'ordine. Molti manifestanti si sono allontanati perché era evidente che qualcosa sarebbe successo. Sono partiti i primi petardi e fumogeni ed è seguita la risposta con l'idrante. Anche io e il mio operatore ci siamo lavati. A questo punto ci siamo spostati dietro all'idrante e ai poliziotti, con gli altri giornalisti", prosegue il racconto. I manifestanti violenti si sono così spostati verso il parco e "hanno iniziato a lanciare di tutto, rami, pezzi di albero, sassi. Ho raccontato i fatti in diretta, finché, a un certo punto, sono stata colpita da un sasso di 10-15 centimetri sulla gamba".
"Da subito avevo difficoltà a camminare, ma nel frattempo altri colleghi sono stati colpiti, l'operatore di Local Team, Davide Albini Bevilacqua, ha riportato una brutta ferita a uno zigomo. Anche un carabiniere, che ha scortato noi giornalisti, è stato raggiunto alla tempia da un sasso", ricorda Dossi. "A causa degli scontri, non potevo andare né avanti né indietro, così con altri colleghi ho cercato riparo. Quando poi è passata un'ambulanza l'abbiamo fermata e sono stata accompagnata in Pronto soccorso".