Un foglio di lavoro risalente al 2014 sarebbe spuntato durante l'udienza conclusiva dell'incidente probatorio di ieri, giovedì 18 dicembre, su Andrea Sempio. Quest'ultimo è indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi, la 26enne trovata senza vita nella villetta di famiglia a Garlasco il 13 agosto del 2007. Il documento, per alcuni dei presenti all’udienza (a porte chiuse e col segreto camerale) sarebbe stato estratto a sorpresa dalla genetista Denise Albani; per altri invece sarebbe stato già allegato alla perizia depositata lo scorso 3 dicembre, tra il materiale recuperato sul lavoro del precedente perito.
Il verbale in questione sarebbe datato “Genova, 11/09/2014” e sarebbe stato redatto dal professor Francesco De Stefano nell’ambito della perizia genetica nel processo di appello-bis a Stasi, ex fidanzato della vittima nonché unico condannato per il delitto. A catturare l'attenzione, come si legge sul Giorno, sarebbe stato un passaggio in particolare, che recita: “Due tracce mostrano un profilo Y comparabile mentre nella terza il profilo è di un Y diverso”. Una comparabilità che invece alla fine della perizia era stata esclusa, per il dato non consolidato nelle repliche.
Alla fine dell'udienza, comunque, tutte le parti si sono dette soddisfatte. Ognuna per motivi diversi. L'unica a non aver rilasciato dichiarazioni è la procura di Pavia, che dalla perizia però avrebbe ottenuto le conferme sull’attribuzione riconducibile all’indagato del Dna repertato sulle unghie della vittima. La difesa di Stasi, invece, è soddisfatta per la “esclusione” di una corrispondenza col Dna dello stesso Stasi, che invece nel processo di appello-bis non era stata ottenuta (anche se quel Dna non era comunque stato utilizzato come prova). Per la difesa dell’indagato Sempio, poi, è stato un ottimo risultato aver ottenuto dalla genetista Denise Albani le attese precisazioni sulle “criticità” già emerse nella perizia. Mentre per i legali della famiglia Poggi l’unica vera novità emersa dalle nuove analisi è il Dna di Stasi sulla cannuccia dell’Estathé.