Nella puntata di "Zona Bianca" del 30 dicembre, condotta da Giuseppe Brindisi su Rete 4, ampio spazio è stato dedicato al delitto di Garlasco, l'omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007. Il programma ha analizzato i circa 70 errori emersi nelle indagini originali, con ospiti che hanno messo in discussione la ricostruzione e la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni.L'avvocato di Stasi, Fabio De Rensis, ha definito l'indagine "nata malata" perché molti errori sono stati scoperti solo anni dopo. Ha ipotizzato nuovi sviluppi, come analisi BPA sulla cornetta del telefono, che potrebbero rivelare dettagli ignorati all'epoca, cambiando la prospettiva investigativa.
L'ex magistrato Simonetta Matone ha criticato l'errore principale: costruire il processo sui 23 minuti liberi nell'alibi di Stasi. "Mi auguro che Stasi sia colpevole, perché è moralmente inaccettabile che sia in carcere da oltre 3.000 giorni innocente", ha dichiarato, citando il proverbio "poca prova, poca pena".La criminologa Simona Ruffini ha parlato di "visione a tunnel" e di una conferma e dissonanza cognitiva nelle indagini iniziali. Ha ipotizzato la presenza di più aggressori: "Più persone potrebbero essersi accanite su Chiara con armi diverse, gettandola dalle scale in un gesto sadico".Il medico legale Vittorio Fineschi ha affermato che, dal punto di vista medico-legale, "lo scenario è tutto da riscrivere": incerta l'ora della morte, la dinamica e l'arma del delitto, mai trovata.Brindisi ha sottolineato l'importanza di non arroccarsi sulla sentenza passata in giudicato, auspicando chiarezza dalle nuove perizie in corso su Andrea Sempio, indagato dal 2025.