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Vino: Consorzio Doc Pantelleria, più tutela e promozione

di AdnKronos venerdì 31 maggio 2019

3' di lettura

Trapani, 29 mag. (Labitalia) - Il Consorzio Vini Doc di Pantelleria - che con i suoi associati (325 viticoltori e 8 cantine) rappresenta l’85% della produzione Doc dell’isola (vendemmia 2018) - è sempre più impegnato in favore della tutela e della promozione della denominazione che identifica i vini dell’isola e, su tutti, il pregiato Passito di Pantelleria. Per affrontare le sfide di un mercato globale, in cui quella dei vini dolci costituisce pur sempre una nicchia, occorre, infatti, guardare al futuro e alla costruzione di nuove opportunità per far conoscere la Doc Pantelleria, la viticoltura eroica e l’alberello pantesco patrimonio dell’Umanità. Per questo, come spiega Benedetto Renda, presidente Consorzio Tutela Vini Pantelleria Doc, "il Cda del Consorzio ha individuato delle innovazioni che possono certamente essere di aiuto, proponendo alcune modifiche al disciplinare della Doc che saranno presentate all’Assemblea dei soci che si terrà prossimamente, secondo i principi di democraticità e rappresentatività previsti per legge. Per inciso, proprio domenica scorsa, il Cda del nostro Consorzio - ricorda - ha incontrato sindaco e vicesindaco di Pantelleria e ha loro ampiamente illustrato tali proposte, che per la loro natura tecnico-giuridica avevano suscitato equivoci e allarmi ingiustificati; un incontro chiarificatore che giudichiamo molto proficuo". Tra le proposte di modifica del disciplinare, si propone la possibilità (non l’obbligatorietà) di usare, in aggiunta alla denominazione 'Pantelleria', anche l’uso della unità geografica più ampia 'Sicilia' ai sensi del disciplinare della Doc Sicilia. "Questa proposta di innovazione, ha fondamentalmente due scopi: incrementare il livello di tutela della denominazione 'Pantelleria' avvalendosi dei servizi di vigilanza effettuati dal Consorzio Doc Sicilia che ha avuto il riconoscimento 'erga omnes' e che quindi è investito di ampi poteri di controllo; grazie alla sinergia con il Consorzio Doc Sicilia, la vigilanza comporterà minori costi per la Doc Pantelleria", spiega. In secondo luogo, prosegue, "dare l’opportunità ai vini 'Pantelleria Doc' di usufruire dei vantaggi del massiccio piano di attività promozionali organizzate dal Consorzio Doc Sicilia, in Italia e all’estero, con campagne pubblicitarie, campagne social, incoming di giornalisti, eventi e fiere. Un esempio? La Doc Sicilia organizza degustazioni in alcune delle maggiori fiere del vino nel mondo (Usa, Cina...). Se un 'Passito di Pantelleria' avrà la menzione 'Sicilia' il suo produttore potrà mandare il proprio vino e averlo tra quelli in degustazione, senza dover prendere uno stand, e senza dover fare la trasferta all’estero". "L’idea è anche - sottolinea - che il brand 'Sicilia' nel mondo, sia ben più conosciuto di quello di 'Pantelleria' e che pertanto possa aiutare molti consumatori a meglio comprendere l’origine dei vini di Pantelleria e a valutarne la scelta di acquisto. A tal proposito, è fondamentale aggiungere che tale previsione non modifica il nome della 'Doc Pantelleria', semplicemente consente l’aggiunta della menzione 'Sicilia' a seguire quello di 'Pantelleria'; si tratta quindi di una facoltà e di un’opportunità, non di un obbligo. Vuol dire che un produttore può liberamente decidere se mettere in etichetta anche la denominazione 'Sicilia' oppure no". "E’ opportuno anche ricordare - osserva Renda - che, tra le Doc territoriali presenti nella nostra regione, diverse hanno già modificato il proprio disciplinare prevedendo questa possibilità (Vittoria, Menfi, Contea Sclafani, Contessa Entellina, Noto, Eloro) e lo ha fatto anche la Docg Cerasuolo di Vittoria. Un’altra importante modifica che l’Assemblea sarà chiamata a votare, è l’utilizzo della menzione 'Zibibbo' nella tipologia 'Pantelleria Bianco Doc' (il bianco secco, per intenderci), cosa che ad oggi non è prevista. Infine, siamo convinti che il miglior modo per dare un futuro alla viticoltura eroica di Pantelleria, sia non solo quello di adeguare il quadro giuridico della sua denominazione, ma di svolgere attività a 360 gradi, per far conoscere di più i nostri vini, il loro pregio e la loro straordinaria unicità", fa notare. "Molte le iniziative recenti - dice - che hanno contraddistinto questo impegno: i corsi di avvicinamento al vino riservati agli operatori enogastronomici dell’isola, il Pantelleria Doc Festival, l’accoglienza di decine di giornalisti alla scoperta della viticoltura eroica e dell’alberello pantesco patrimonio Unesco, le presentazioni e degustazioni al Vinitaly di Verona, per citare solo le più importanti. Tutte iniziative in cui il Consorzio Vini Pantelleria Doc si è anche impegnato per il coinvolgimento dei principali attori dell’isola, sia istituzionali che privati. Pantelleria e la sua viticoltura, avranno un futuro migliore quanto più il vino sarà capace di fare sinergia con il territorio ed il turismo", conclude.

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