"Pace". Una lezione di amore e tolleranza davanti all'odio più cieco. Hamas ha diffuso un video che mostra dei miliziani mentre consegnano alla Croce Rossa Internazionale due anziane donne israeliane che erano tenute in ostaggio a Gaza. Si tratta di Yocheved Lifshitz, 85 anni, e Nurit Cooper, 79 anni, che erano state rapite, insieme ai mariti, dalle loro case nel kibbutz di Nir Oz, vicino al confine con Gaza, durante l'assalto di Hamas nel sud di Israele dello scorso 7 ottobre.
Attiviste di sinistra, tra le fondatrici del kibbutz e fautrici del "dialogo" con i palestinesi, secondo molti rapite proprio per questo, considerate "merce di scambio" pesante. Ledue sarebbero state rilasciate anche a causa del loro precario stato di salute. Poco prima di essere portate via dalla squadra della Croce Rossa, si vede Lifshitz afferrare la mano di uno dei militanti e dirgli "Shalom", termine ebraico traducibile con "pace". I mariti, di 83 e 84 anni, non sono stati rilasciati.
Nel frattempo, intervistato dal quotidiano tedesco Bild, il ministro israeliano dell'Energia Israel Katz ha avvertito i palestinesi e il mondo: "Israele non ritarderà una possibile invasione di terra di Gaza a causa della questione dei prigionieri che sono tenuti ostaggio". Una invasione in realtà stoppata, al momento: non per il "ricatto"di Hamas, semmai per i dubbi del principale alleato di Tel Aviv, gli Stati Uniti, sulle conseguenze strategiche e geopolitiche di una invasione e i dubbi sulla preparazione dell'esercito di Netanyahu. Secondo quanto riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, il ministro Katz ha sottolineato che sarà fatto tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi. "Ma questo non può ostacolare le nostre azioni, compresa l'offensiva di terra, se decidiamo di farla". "Hamas vuole che ci occupiamo dei prigionieri e vuole che i militari non intervengano per eliminare le loro infrastrutture. Ciò non accadrà".
Manifestanti a Bologna invadono la tangenziale: si è svolta questa mattina la manifestazione con corteo preavvisata dalle organizzazioni sindacali Cgil, Fim-Cisl e Uilm, a cui hanno aderito i lavoratori del settore metalmeccanico provenienti da tutta la Regione Emilia-Romagna. I manifestanti, spiega la questura, dopo essersi radunati in circa 10mila presso il Parco Nord, anziché seguire il percorso cittadino concordato con l’Autorità di pubblica sicurezza, hanno deciso di fare ingresso in tangenziale dall’ingresso 7 in direzione San Lazzaro di Savena nonostante lo schieramento dei Reparti inquadrati della Polizia che, viene spiegato, per scongiurare il verificarsi di ulteriori situazioni di pericolo, hanno evitato respingimenti con l’uso della forza. I manifestanti, disattendendo le prescrizioni, hanno dunque fatto ingresso in tangenziale creando il blocco della circolazione stradale sul tratto della tangenziale interessato. I dimostranti, spiega la questura, verranno denunciati penalmente, anche alla luce della recente normativa introdotta dal Decreto Sicurezza in materia di blocchi stradali.
I carabinieri della Compagnia di Patti, con il supporto dei militari dei reparti del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, hanno eseguito, a Patti e a Castelvetrano, un decreto fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura Distrettuale di Messina, nei confronti di 5 cittadini tunisini (di età compresa fra i 25 ai 42 anni), alcuni dei quali dimoranti nella provincia messinese, tra Capo d'Orlando e Patti. Il decreto di fermo è stato emesso poiché sussiste il pericolo di fuga e vi sono gravi indizi a carico degli indagati per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, aggravata anche dalla disponibilità di armi, nonché per un episodio di sbarco di immigrati clandestini avvenuto la sera del 12 giugno sulla costa trapanese. Nella nottata del 12 giugno, infatti, gli indagati avrebbero trasportato illegalmente, dalla Tunisia fino al litorale trapanese, circa 20 migranti, i quali, immediatamente dopo l'arrivo sulla spiaggia, sono stati individuati e rintracciati dai carabinieri delle Compagnie di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, che hanno operato in stretto coordinamento con i carabinieri delle Compagnia di Patti. Gli stranieri sbarcati, di nazionalità tunisina, tra cui 2 donne e 5 minori, sono stati soccorsi e trasferiti presso il Cpr di Trapani per essere sottoposti a controlli sanitari e alle procedure di identificazione.
Un piccolo aereo si è schiantato giovedì vicino all'aeroporto di Beverly, nel Massachusetts, uccidendo una persona a bordo e ferendone un'altra. Secondo la polizia di Beverly, l'incidente è avvenuto mentre l'aereo monomotore stava decollando dall'aeroporto regionale di Beverly intorno alle 8.50 (le 14.50 in Italia). Le riprese dell'elicottero della WCVB mostrano i rottami su una carreggiata contro un palo della luce. Erano visibili detriti tra gli alberi vicino alla strada, insieme ad altri detriti sparsi sul marciapiede. L'altro uomo è rimasto gravemente ferito ed è stato portato via con l'ambulanza.
Venerdì è scoppiato un incendio e alcune auto sono state distrutte in seguito a un attacco iraniano nel sud di Israele.L’esercito israeliano ha affermato che “le sirene hanno suonato in diverse aree di Israele in seguito all’identificazione di missili lanciati dall’Iran” verso Israele. I servizi di emergenza non hanno segnalato vittime ma hanno diffuso un video che mostra auto in fiamme e una grande nuvola di fumo che si alza vicino ad alcuni edifici.