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Ultima generazione imbratta l'Arco della Pace: Lega parte civile

mercoledì 15 novembre 2023
2' di lettura

Il blitz di Ultima Generazione scatena il centrodestra in Lombardia e imbarazza il centrosinistra, in silenzio. Mercoledì pomeriggio dieci attivisti del gruppo ambientalista hanno imbrattato di vernice arancione l'Arco della Pace "per riportare l'attenzione sui valori cardine della nostra Repubblica, traditi da un governo che produce armi alimentando conflitti bellici".

La protesta, hanno riferito gli autori, è scattata alle 16.10 e si è conclusa alle 16.15 quando sono arrivate le forze dell'ordine che hanno portato le dieci persone in questura. Durante il blitz gli attivisti hanno anche srotolato un striscione arancione con la scritta "Fondo riparazione". 

"Auspichiamo che la sinistra finisca di strizzare l'occhio ai delinquenti, prenda posizione e si costituisca parte civile nel processo. Per tale motivo, presenteremo un Ordine del Giorno, l'ennesimo, in Consiglio Comunale". Lo dice Samuele Piscina, segretario cittadino della Lega e consigliere comunale di Milano. "A oggi il Comune non solo non si è costituito parte civile contro l'atto vandalico di piazza del Duomo, ma non ha preso posizione neanche contro i ripetuti blocchi del traffico che hanno creato disagi a migliaia di cittadini", aggiunge Piscina. Sempre dalla Lega interviene anche il coordinatore regionale Fabrizio Cecchetti: "Auspico che questi vandali (senza eco perché non hanno nulla di eco) di Ultima generazione che hanno deturpato un monumento simbolo di Milano, obbligando a sprecare centinaia di migliaia litri d'acqua per ripulirlo, siano sanzionati adeguatamente e confido che siano loro a pagare tutte le spese per la ripulitura del monumento". 

"Non c'è limite al peggio - è il commento sulla stessa lunghezza d'onda di Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia -. L'unica buona notizia è che i soliti 'bravi ragazzi' sono stati fermati dalla Polizia. Il minino è che paghino il conto per ripulire l'Arco della Pace. Continuare a spendere parole nei confronti di simili soggetti è inutile, far passare però sotto silenzio azioni stupide e demenziali come queste sarebbe sbagliato".

Secondo Francesca Caruso, assessore alla Cultura della Regione, a Milano "e più in generale nel nostro Paese si sta affermando una nuova cultura, la cultura dell'idiozia. L'imbrattamento e il danneggiamento di monumenti e opere d'arte possono essere solo il frutto dell'azione di idioti. Tutti, nessuno escluso, dovrebbero unirsi nel coro di condanna verso chi agisce in questo modo stupido e scriteriato". 

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Nel giorno in cui si celebra il 43° anniversario della legge 164 del 1982, che per la prima volta ha riconosciuto legalmente in Italia le persone trans consentendo la rettifica anagrafica del sesso nei registri dello stato civile, ha preso il via il primo Trans Pride Milano. Il corteo è partito da piazza Duca D’Aosta, davanti alla stazione centrale, e ha visto la partecipazione di alcune migliaia di persone che hanno sfilato dietro uno striscione con la scritta: “contro ogni repressione trans e rivoluzione”. “Oggi si celebra il primo Trans Pride di Milano, il 4 maggio è una data particolare per noi perché nel 1982 fu approvata la 164, che è l’unica legge ad oggi che regola i nostri percorsi di affermazioni di genere”, ha dichiarato Alec di Trans Pride Milano. “È una legge che ha i suoi tempi, insomma sono passati 43 anni, però è tempo appunto di creare altre alternative, di iniziare ad ascoltare la comunità sotto questo fronte, soprattutto di smetterla di fare tavoli in cui noi non ci siamo, in cui si parla di noi però e i percorsi che vengono proposti non sono ciò che noi desideriamo”, ha concluso.

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