È stato convalidato il fermo operato dalla Polizia nei confronti di tre ospiti del CPR di Milo, indagati per due incendi scoppiati nella struttura. Si tratta di due cittadini tunisini, privi di precedenti, e di un cittadino marocchino, con precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. I fatti risalgono al 22 gennaio scorso, quando un gruppo di persone, nel primo pomeriggio, fa divampare le fiamme in alcuni locali della struttura. Una volta spente le fiamme da parte dei Vigili del Fuoco, gli investigatori della Squadra mobile acquisiscono le immagini registrate dalle telecamere fino all'individuazione dei tre fermati, a volto scoperto nel corso delle azioni. Due di loro avrebbero introdotto nei locali buste contenenti plastica e carta, mentre il terzo, una coperta in fiamme, che sarebbe servita ad appiccare l’incendio ad uno dei settori. Al momento del fermo, operato nel pomeriggio del 24 gennaio scorso, tutti indossavano gli stessi indumenti e accessori ripresi dalle telecamere il giorno dell’incendio. Dopo la convalida dei tre fermi il GIP del Tribunale di Trapani ha disposto nei loro confronti la misura cautelare della custodia in carcere.
In occasione della Festa della Repubblica, la facciata di Palazzo Madama è stata illuminata con il Tricolore.
Sarebbe stato identificato il presunto autore del post che augurava alla figlia di Giorgia Meloni la stessa sorte toccata alla ragazza di Afragola, la 14enne Martina Carbonaro, uccisa alcuni giorni fa dall'ex fidanzato. Si tratterebbe di Stefano Addeo, professore di tedesco 65enne nel liceo statale Enrico Medi di Cicciano, nel Napoletano. Da tempo il docente postava messaggi con insulti nei confronti della premier. Il post era girato sui social ed era stato denunciato da Fratelli d'Italia su Instagram. La presidente del Consiglio è intervenuta a sua volta con un post su X parlando di un clima "malato" e di qualcosa di "oscuro", ricevendo solidarietà trasversale da tutta la politica, maggioranza e opposizione, anche per la figlia Ginevra.
Un attacco con droni russi sulla città ucraina di Zaporizhzhia ha causato danni e incendi alle abitazioni. Secondo le autorità regionali, una donna di 74 anni è rimasta ferita nell'attacco. Le immagini del Servizio di emergenza statale ucraino mostrano i soccorritori mentre spengono gli incendi e bagnano i detriti ancora fumanti.
Aveva ideato un ingegnoso sistema per occultare sotto il sedile dell'auto grossi quantitativi di cocaina, ma è stato scoperto dalla polizia che ne ha sequestrati tre chili e lo ha arrestato. L'uomo, un 35enne catanese, è stato colto in flagranza del reato di detenzione di cocaina dalla polizia di Catania. Gli agenti della Squadra Mobile, in servizio nel quartiere “San Berillo Nuovo”, durante un normale controllo, all’altezza dell’incrocio con corso Amedeo Duca D’Aosta, hanno fermato l'auto dell'uomo, notando che procedeva molto lentamente. L'uomo si è subito mostrato molto nervoso, e una prima sommaria ispezione del mezzo ha permesso agli agenti di trovare sotto il parasole lato conducente un involucro con 0,8 grammi di cocaina. A questo punto gli agenti hanno deciso di approfondire la perquisizione dell'auto, trovando alla fine al suo interno un ingegnoso sistema, per l’occultamento sotto il sedile anteriore tre panetti contenenti ciascuno circa un chilo di cocaina, per un totale di 3.100 grammi lordi, posti sotto sequestro insieme con l'auto e lo smartphone in uso all’arrestato. L'uomo è stato portato in carcere.