“Nella vita c’è sempre margine di ricucitura, poi la parola scontro mi sembra sbagliata. Vorrei vedere cosa avrebbe fatto il ministro Abodi o qualsiasi altra persona al posto del presidente del Comitato Olimpico che ha letto questa notizia da terze persone. C’è sempre la possibilità di rimediare, ma ripeto non entro nel merito della sostanza, tempi e modi sono l’aspetto centrale della mia riflessione e credo si faccia fatica a disconoscerlo”. Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò sullo scontro in atto con il ministro dello Sport Andrea Abodi sul controllo dei bilanci dei club sportivi, a margine di un incontro a Milano. Ai cronisti che gli chiedevano se il governo stesse provando l’occupazione politica della Serie A, Malagò ha risposto: “Dico solo che tempi e modi non possono essere accettati”. Su eventuali controproposte da presentare ad Abodi, il numero uno del Coni spiega: “Non sono io l’unico artefice di una controproposta, si stanno riunendo adesso in Federazione che per altro non è solo quella del calcio, ma anche della pallacanestro, e io ritengo di tutti gli sport che sono diventati tutti lavoratori sportivi”.
"La Russia rappresenta già una minaccia diretta per l'Unione europea. La Russia sta violando il nostro spazio aereo, conducendo manovre militari provocatorie vicino ai confini dell'Ue, prendendo di mira i nostri treni e aerei, attaccando i nostri oleodotti, i cavi in fibra ottica sottomarini e le reti elettriche, sta aggredendo la nostra industria, comprese le aziende che sostengono l'Ucraina, e sta reclutando criminali per compiere atti di sabotaggio". Lo ha detto l'Alta Rappresentante Ue, Kaja Kallas, intervenendo alla sessione plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo. "L'anno scorso la Russia ha speso per la difesa più dell'Unione europea nel suo complesso. Quest'anno la Russia sta spendendo per la difesa più di quanto spenda per la sanità, l'istruzione e la politica sociale messe insieme", ha aggiunto Kallas.
Sono continuati nella notte di scambi di missili tra Israele e Iran. L'Idf ha eseguito una serie di nuovi attacchi nella zona della capitale Teheran: secondo Human Rights Activists sarebbero 600 le vittime iraniane. "La battaglia ha inizio" ha annunciato la guida suprema Ali Khamenei, in risposta alle parole del presidente americano Donald Trump che ha chiesto la resa incondizionata dell’Iran e sta valutando l'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto, precisando che Washington per “il momento” sta rinviando l’uccisione dell'ayatollah. Gli Usa hanno intanto schierato altri caccia in Medio Oriente e starebbero valutando un attacco contro gli impianti nucleari iraniani.
Il cielo di Tel Aviv illuminato dalle scie dei missili iraniani, intercettati dal sistema di difesa Iron Dome tra sirene di allarme ed esplosioni. È stata una nuova notte di attacchi verso Israele sferrati da Teheran, nella zona centrale del paese. L'aeronautica militare israeliana comunica poi che tre droni lanciati dall'Iran sono stati intercettati. Due sono stati abbattuti sopra la zona del Mar Morto e uno è stato intercettato sopra il nord dello Stato ebraico. Non si hanno segnalazioni di feriti. Israele nella notte ha attaccato l'Iran prendendo di mira infrastrutture militari e nucleari su Teheran.
La mattina di sabato 14 giugno, durante un banchetto informativo regolarmente autorizzato di Fratelli d’Italia a Porta Palazzo a Torino, un grave episodio di intolleranza politica ha colpito i militanti del partito di Giorgia Meloni. Una giovane donna, riconducibile agli ambienti del centro sociale Askatasuna, si è avvicinata con atteggiamento ostile, iniziando a insultare i presenti con epiteti volgari e provocatori. In pochi istanti ha tentato anche di aggredire fisicamente chi era presente al banchetto, costringendo le forze dell’ordine a intervenire. Al banchetto erano presenti il consigliere di Fratelli d'Italia Raffaele Marascio e due militanti del partito, rimasti spiacevolmente colpiti dall'accaduto.
"Quello che è accaduto oggi è un fatto gravissimo, l’ennesima dimostrazione di come Torino sia sempre più ostaggio dei centri sociali, coccolati e tutelati dalla sinistra. Mentre noi svolgevamo pacificamente un’attività politica sul territorio, ci siamo trovati di fronte all’odio di chi vorrebbe zittire ogni voce diversa dalla propria, anche con la violenza", dichiara Raffaele Marascio, consigliere di Fratelli d’Italia
"Episodi come questo sono il frutto diretto delle politiche permissive della giunta comunale nei confronti dei centri sociali, in particolare Askatasuna, che da anni agisce impunemente sul territorio. Ora, da ultimo, la Giunta ha deciso di legalizzarne la presenza, premiando così chi ha fatto della prevaricazione e dell’illegalità un metodo di lotta politica", prosegue. "Continueremo a stare nelle piazze, tra i cittadini, senza farci intimidire. Chiediamo però con forza che le istituzioni condannino pubblicamente questo gesto e che la legalità venga finalmente ripristinata, senza ambiguità e senza cedimenti", conclude.