Vladimir Putin approfitta del caos-Iran: inferno a Kiev
Almeno sei persone sono morte e 19 sono rimaste ferite a causa dei raid effettuati dalle forze armate russe nella notte su Kiev. Edifici residenziali, un centro commerciale, una stazione della metropolitana e altre strutture sono stati danneggiati in diverse zone della capitale ucraina. I danni più ingenti si sono verificati nel distretto di Shevchenkivskyi, dove un edificio di cinque piani ha preso fuoco.
Il timore di molti osservatori internazionali è che Vladimir Putin, che oggi vedrà a Mosca il ministro degli Esteri iraniano Araghchi, possa approfittare dell'attacco americano su Teheran per ottenere una sostanziale "mano libera" nell'offensiva finale in Ucraina. Molto ovviamente si capirà al vertice russo-iraniano al Cremlino, ma l'impressione è che lo Zar, pur condannando formalmente l'offensiva americama, non fornirà un appoggio militare all'alleato iraniano confidando in un progressivo disimpegno della Casa Bianca nella difesa di Kiev, da mesi sempre più in crisi sul fronte bellico.
Anche per questo, oggi l'Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, l'estone Kaja Kallas, arrivando al Consiglio Ue per gli Affari esteri ha quasi voluto "riempire il vuoto" americano assicurando che "l'80% dei due milioni di munizioni promessi all'Ucraina è stato consegnato".
Sul tavolo del Consiglio, ovviamente, ci sarà anche il dossier Medio Oriente. "Sostenere il negoziato volto alla soluzione della crisi in atto”, ribadendo la necessità di una “soluzione diplomatica della questione nucleare iraniana”, proseguire lo sforzo diplomatico “per giungere al cessate il fuoco a Gaza e alla composizione del conflitto israelo-palestinese con la soluzione ‘due popoli, due Stati’”, e proseguire col sostegno all’Ucraina, “anche negli aspetti della sua ricostruzione”: sono questi, in sintesi, gli impegni che si chiedono al Governo con la bozza di Risoluzione della maggioranza che dovrà essere votata dopo le comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
Nel dettaglio si chiede di "continuare a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario, per una prospettiva che porti da subito al cessate il fuoco, fermo restando l'auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace, operando con l'Unione europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare a una pace fondata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all'Ucraina e ai partner internazionali; a sottolineare nel contempo l’importanza della partecipazione attiva dei Paesi dell’Unione Europea alla Conferenza per la ripresa dell'Ucraina (Ukraine Recovery Conference – URC) che l'Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025".
Inoltre, si impegna il governo a "sostenere il negoziato volto alla soluzione della crisi in atto in Medio Oriente, da un lato ribadendo la necessità di favorire una soluzione diplomatica della questione nucleare iraniana, dall’altro continuando lo sforzo diplomatico per giungere al cessate il fuoco a Gaza e alla composizione del conflitto israelo-palestinese con la soluzione “due popoli, due Stati”, adottando immediate e concrete iniziative volte a: alleviare le sofferenze dei civili nell’ambito dell’emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza; ottenere il completo e immediato rilascio degli ostaggi israeliani".