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Pro-Gaza, blitz a Milano: "C'è sempre più bisogno di pace"

sabato 20 luglio 2024
1' di lettura

Alcune decine di attivisti pro Palestina hanno dato vita a un flash-mob al mercato di piazza Sant'Agostino a Milano per chiedere il cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza, dove il bilancio delle vittime palestinesi è salito a 38.919 morti e 89.622 feriti dall'inizio della guerra lo scorso 7 ottobre, ma anche per chiedere la pace tra Russia e Ucraina e in tutti i conflitti che infiammano vari scenari internazionali. Al suono di una sirena, alcuni manifestanti si sono sdraiati a terra tra la gente intenta a fare compere tra i banchi del mercato, mentre altri coprivano i corpi con lenzuoli bianchi. "Lo facciamo perché le guerre sono il problema principale di tutta l'umanità e non possiamo stare zitti", spiega Clara del 'Cln Resistenza Milano', tra gli organizzatori dell'iniziativa: "Questo è tutto quello che si può fare da parte dei comuni cittadini per sollecitare i governi dal ritirarsi da questa via di distruzione e di morte". Molte le associazioni presenti al presidio, riunite dal 'Coordinamento per la pace di Milano' e molte le reazioni dei passanti. "Io vorrei capire lo scopo di far andare a morire i nostri nipoti", spiega una signora con le buste della spesa. La paura di molti è che i conflitti, presto o tardi, possano coinvolgere anche l'Italia: "Possibile che nessuno riesca a mettere d'accordo questi governanti? Non capiscono che tutto questo significa solo morte?".

 

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Papa, Salvini: “Ho apprezzato l'uso del termine mamma"

“Ero oggi in piazza San Pietro per il primo Regina Coeli di Leone XIV ma lo ero da credente non da segretario della Lega. Ho apprezzato che il papa oggi abbia fatto gli auguri alle mamme, usando proprio questo termine anziché come vorrebbe qualcuno della sinistra genitore 1 e genitore 2”. Lo ha detto Matteo Salvini a margine della scuola di formazione della Lega a Roma. "Anche le parole hanno un peso, sono emozionato che il Conclave abbia scelto una figura autorevole"

Papa Leone XIV si rivolge ai potenti della Terra: "Mai più la guerra"

Papa Leone XIV si è affacciato dalla Loggia delle benedizioni di San Pietro per il suo primo Regina Coeli e ha ricordato "l’immane tragedia della Seconda della seconda guerra mondiale, terminata 80 anni fa, l’8 maggio". Il pontefice ha quindi rivolto un accorato appello per la pace nel mondo: "Nell’odierno scenario drammatico di una terza guerra mondiale a pezzi, mi rivolgo anche io ai grandi della terra: Mai più la guerra", le parole di Prevost.

Putin: "Proponiamo negoziati diretti a Kiev dal 15 maggio a Istanbul"

Il presidente russo Vladimir Putin ha proposto di riavviare i colloqui diretti con l’Ucraina a Istanbul il 15 maggio, “senza precondizioni”. L’offerta è arrivata in risposta alle pressioni esercitate da parte dell’Ucraina e dei suoi alleati, che hanno chiesto a Mosca di accettare un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni. Putin ha fatto riferimento ai colloqui di pace falliti del 2022, tenutisi a Istanbul nel primo mese dell’invasione su larga scala da parte di Mosca, proponendone la ripresa senza condizioni preliminari, in dichiarazioni rilasciate ai giornalisti nelle prime ore di domenica. "Nonostante tutto, proponiamo alle autorità di Kyiv di riprendere i negoziati che hanno interrotto alla fine del 2022. Di riprendere i negoziati diretti, e sottolineo, senza alcuna precondizione. Proponiamo di iniziare senza indugio giovedì prossimo, 15 maggio, a Istanbul, dove si sono già svolti in precedenza e dove sono stati interrotti" ha detto.

 

Albania, urne aperte per le elezioni generali

Domenica, gli albanesi si sono recati alle urne per le elezioni generali: seggi aperti di prima mattina. Il primo ministro Edi Rama punta a ottenere un quarto mandato, dopo una campagna elettorale accesa incentrata soprattutto sull’impegnativo percorso del Paese verso l’adesione all’Unione Europea. Il principale sfidante di Rama è Sali Berisha. Berisha, ex presidente e primo ministro, guida il Partito Democratico d’Albania di orientamento conservatore fin dalla sua fondazione nel 1990, anno in cui le proteste studentesche segnarono la fine dell’isolamento comunista. Nel Paese, che conta 2,8 milioni di abitanti, sono 3,7 milioni gli aventi diritto al voto, includendo per la prima volta anche la diaspora, che ha potuto esprimere la propria preferenza per posta. Gli elettori sono chiamati a eleggere 140 deputati per un mandato di quattro anni, scegliendo tra 2.046 candidati appartenenti a 11 schieramenti politici, inclusi tre coalizioni.