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Estrella Galan Perez, la crisi isterica della spagnola a Bruxelles contro la Meloni: "Non lo permetteremo"

mercoledì 23 ottobre 2024
2' di lettura

Quasi una crisi isterica. Quella di Estrella Galán Pérez, europarlamentare spagnola di Sumar, nel gruppo della Sinistra europea, è la scena-madre di un po' tutti i progressisti d'Europa, italiani in testa, presi alla sprovvista da Giorgia Meloni, come ha ammesso con grande onestà intellettuale (e con spirito da cronista) la stessa Lucia Annunziata, eletta a Strasburgo tra le fila del Pd.

Il tema è quello dei migranti in Albania, una soluzione che Ursula Von der Leyen ha preso in considerazione con grande attenzione insieme ad altri leader europei. Un modello che a sinistra vedono come il fumo negli occhi, come confermano le parole della stessa deputata iberica nel corso di un suo intervento in commissione nell'aula di Bruxelles.

"Costruire carceri per le persone rifugiate in Europa è una barbarie. Campi di concentramento per esseri umani il cui unico loro delitto è fuggire per salvarsi la vita. Vi immaginate se lo avessimo fatto con gli ucraini che sono fuggiti dopo l'invasione russa?", attacca la Galán Pérez ripetendo tutte le parole d'ordine di Pd e Avs nostrani.

"Von der Leyen ha oltrepassato una linea rossa in cambio di un pugno di voti. Non permetteremo mai che la signora Meloni governi in Europa. La proposta di aprire delle Guantanamo in paesi vicini che non rispettano i diritti umani è illegale, immorale e disumana. E l'accordo tra Italia e Albania viola il diritto all'asilo e il diritto internazionale. Questa formula 'innovatrice' che abbiamo inventato per esternalizzare l'asilo e le frontiere sono una violazione dei diritti umani, un disastro".

"Volete novità? - conclude il suo intervento la spagnola - Applichiamo il diritto internazionale, agiamo con umanità, apriamo vie legali e sicure per far sì che le persone non perdano la vita nel mare. Questa è l'unica gestione efficace dell'immigrazione in linea con i valori dell'Europa che Meloni disprezza". 

 

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Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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