Gli agenti di polizia sono stati visti trasportare una persona dopo una sparatoria avvenuta lunedì in un edificio nel centro di Manhattan, New York. Almeno cinque persone sono morte, tra cui un poliziotto e l'uomo che ha aperto il fuoco che, secondo quanto riferito dalle autorità, si è suicidato. La tragedia è accaduta in un grattacielo che ospita la sede della NFL e della Blackstone, una delle più grandi società di investimento al mondo. L'uomo armato, identificato come Shane Tamura di Las Vegas, aveva "precedenti di salute mentale", secondo il commissario di polizia Jessica Tisch, ma il suo movente è ancora sconosciuto.
Iniziata ufficialmente l'allerta tsunami nell'oceano Pacifico, e in Giappone è di nuovo psicosi disastro a Fukushima. Il potentissimo terremoto di magnitudo 8.8 registrato nella notte al largo della Kamchatka, nell'estremo oriente russo, una delle scosse più forti di sempre, ha innescato un allarme in tutta l'area dell'oceano che separa l'Asia dalle Americhe.
Nelle immagini le prime onde in Giappone a Orai, nella prefettura di Ibaraki, alte fino a 1,3 metri. Nel paese l'allerta ha interrotto parzialmente i trasporti. Sono stati sospesi i traghetti che collegano Hokkaido e Aomori, sulla punta settentrionale dell'isola giapponese di Honshu, così come quelli che collegano Tokyo e le isole vicine, e alcune linee ferroviarie locali sono state sospese o ritardate. L'aeroporto di Sendai ha temporaneamente chiuso la pista. Le centrali nucleari giapponesi non hanno segnalato anomalie ma la Tokyo Electric Power Company Holdings, che gestisce la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, colpita dal devastante tsunami del marzo 2011, ha dichiarato che circa 4.000 lavoratori si sono rifugiati su un terreno più elevato all'interno del complesso della centrale, monitorando a distanza per garantire la sicurezza dell'impianto.
L'Agenzia giapponese per la gestione degli incendi e delle catastrofi ha dichiarato che quasi 2 milioni di residenti sono stati oggetto di avvisi di evacuazione in oltre 220 comuni lungo la costa pacifica in seguito all'allerta tsunami. Una persona è rimasta leggermente ferita nell'isola settentrionale di Hokkaido. Si tratta di una donna di circa 60 anni che è caduta mentre si affrettava a evacuare.
Quattro grandi onde hanno raggiunto e inondato anche la costa di una delle Isole Curili settentrionali, Paramushir, senza causare vittime, secondo quanto riferito dalle autorità locali. La prima ondata è avanzata di 200 metri e le successive hanno danneggiato le infrastrutture del porto di Severo-Kurilsk. In totale, circa 2.700 persone sono state evacuate nell'arcipelago delle Curili a causa dell'allerta Tsunami.
Secondo i dati forniti dalla National Oceanic and Atmospheric Administration, le onde dello tsunami causato dal terremoto in Russia hanno iniziato a colpire anche le coste degli Stati Uniti, con le prime onde che hanno raggiunto le coste delle Hawaii. Lo riporta la Cnn. Secondo i dati, a Haleiwa, sulla costa settentrionale dell'isola di Oahu nelle Hawaii, i livelli dell'acqua hanno superato i 4 piedi (circa 120 cm).
Uno dei terremoti più forti mai registrati al mondo ha colpito l'estremo oriente della Russia, con epicentro nella penisola della Kamchatka, nelle prime ore di mercoledì, con una magnitudo di 8,8 che ha provocato uno tsunami nella regione del Pacifico settentrionale. Nelle immagini i momenti della scossa a Severo-Kurilsk e i primi soccorsi a Yuzhno-Sakhalinsk. Si registrano diversi feriti. L'allarme è scattato anche in Alaska, alle Hawaii e su tutta la costa del Pacifico fino alla Nuova Zelanda. Le zone russe più vicine all'epicentro hanno segnalato danni ed evacuazioni, e numerosi feriti. Il terremoto, avvenuto alla 1.25 ora italiana, sembra essere il più forte mai registrato al mondo dopo quello del marzo 2011 al largo della costa nord-orientale del Giappone di magnitudo 9,0 che provocò un enorme tsunami e causò il ‘meltdown’ nella centrale nucleare di Fukushima.
"Ritengo allucinante la censura nei confronti della libera espressione. Io vado in giro per Roma e Milano e vedo manifesti che inneggiano al comunismo, idee lontanissime da me, ma mai nella vita da amministratore pubblico mi permetterei di strappare, cancellare, vietare o imbavagliare qualcuno". Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, rispondendo, a margine a margine del cda Stretto Messina Spa, sulla decisione del comune di Roma di rimuovere i cartelloni del Carroccio sul Dl sicurezza, accusandoli di razzismo. "Andassero a sgomberare le case occupate abusivamente. Son passato davanti a una stazione di polizia, per venire qui, e ho contato 5 monopattini contromano senza casco", segnala il ministro dei Trasporti che conclude: "Penso che il sindaco di Roma possa occuparsi di tanti problemi della città senza andare in giro a far strappare i manifesti".
Come mandare in tilt la sinistra italiana in pochi secondi. Il video degli abitanti di Jimma che salutano la premier italiana Giorgia Meloni in visita di Stato in Etiopia cantando in coro "Meloni Meloni" e indossando magliette celebrative con l'effigie dello stesso presidente del Consiglio è stato accolto dalle opposizioni con un misto di imbarazzo e rabbia, al grido "propaganda!".
La verità però è che dopo la visita in Algeria, Meloni sta continuando a tambur battente la sua missione africana per rendere a tutti egli effetti operativo l'ambizioso Piano Mattei. A Jimma, non a caso, si trovano i cantieri italiani e l'obiettivo della premier, accompagnata dall'omologo etiope Abiy Ahmed Ali, era proprio quello di verificare lo stato di avanzamento del progetto di riqualificazione del lago Boye, bacino artificiale creato in passato dalla collettività italiana locale e poi lasciato in stato di abbandono, prospiciente la città nella regione dell'Oromia.
Il progetto rappresenta uno degli interventi più significativi del Piano Mattei per l’Africa e della cooperazione italo-etiopica. Grazie a un investimento italiano di 25 milioni di euro, l’area del lago è stata bonificata con l'obiettivo di trasformarla in un polo turistico legato anche alla cultura e alla tradizione del caffè, settore che trova nella regione le sue origini storiche e che contribuisce fortemente alle esportazioni e all'occupazione etiopica.In particolare, anche grazie all'invio dall'Italia di una macchina dragatrice, sono stati rimossi detriti e flora invasiva su una superficie di 35 ettari, ampliando la superficie lacustre e migliorando la qualità dell'acqua. È stata inoltre effettuata la riqualificazione del paesaggio e delle aree verdi urbane circostanti, intervenendo su 19 ettari e attraverso la piantumazione di tremila nuovi alberi, rafforzando il contrasto all'erosione. Sono stati anche realizzati interventi su mobilità e connettività, realizzando strade e arterie pedonali e ciclabili attirando anche investimenti per la costruzione di hotel internazionali.
Durante il sopralluogo, il primo ministro Abiy ha ringraziato il presidente Meloni per il supporto concreto e ha sottolineato il significativo impatto in termini occupazionali che il progetto ha generato in un'area caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione giovanile. L'intervento, avviato nel settembre 2024 e sostanzialmente giunto a compimento, ha già creato un indotto di 3.500 posti di lavoro e sta fungendo da volano per l'afflusso di ampi investimenti pubblici etiopici e privati, e sta generando molteplici opportunità per la popolazione locale in diversi settori.
Nell'ambito della visita, Meloni e Abiy hanno ribadito l'impegno condiviso a rafforzare la cooperazione tra Italia ed Etiopia in chiave di equità, sviluppo sostenibile e stabilità regionale, sottolineando come progetti concreti come quello di Jimma contribuiscano a consolidare il legame tra le due Nazioni e a costruire un nuovo modello di cooperazione con i partner africani.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev