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Gaza, ancora attacchi nella notte: le immagini dei bombardamenti

domenica 3 agosto 2025
1' di lettura

Ancora esplosioni nella notte a Gaza dove Israele continua ad attaccare l'enclave. Gli attacchi sono avvenuti dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco vicino a due siti di distribuzione di aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Israele, secondo quanto riferito sabato da testimoni e operatori sanitari.

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"Cosa significa davvero il nome di Ursula von der Leyen"

"Come dicono i latini, nomen omen: Ursula vuol dire 'piccolo orso', una persona schiva e poco socievole. Uno che non sa stare in compagna. E l'Europa l'ha messa a mediare tra 27 paesi che da secoli come unica caratteristica comune hanno quelli di non andare d'accordo. Leyen invece in tedesco non significa nulla ma ha una assonanza con 'laien', 'dilettanti', e con il verbo 'lehen', cioè prestare ma essendo tedesca non le viene naturale. Il 'Von' significa che è nobile e mi ricorda la fantozziana Serbelloni Mazzanti vien dal Mare. Lei viene dalla Renania, piena di laghi. E allora la chiamiamo Ursula vien dal Lago". Il podcast "Parola di Pietro" del condirettore di Libero Pietro Senaldi.

Giubileo dei giovani, il prefetto di Roma: "A Tor Vergata oltre un milione di pellegrini"

"Al Giubileo dei giovani a Tor Vergata, è stato abbondantemente superato il milione di pellegrini”. Così il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, durante la visita nella sala grandi eventi della Questura di Roma.

Giubileo dei giovani, tutti accampati per la notte in attesa del gran finale

Stanchi ma contenti e soprattutto sorpresi da una giornata incredibile. Finita la messa del sabato per il Giubileo dei Giovani, è il momento di tirare fuori sacchi a pelo, cuscini, pane e mortadella e ogni bene di fortuna utile a passare la notte. L’intenzione per quasi tutti i ragazzi arrivati a Tor Vergata (Roma) è quella di trascorrere la nottata qui in attesa del gran finale di domenica con la cerimonia di Papa Leone XIV.

Giubileo dei giovani, il blitz di Leone XIV a Tor Vergata alle 7 del mattino

Papa Leone XIV è atterrato a Tor Vergata poco dopo le 7,30, ad accogliere il Sano Padre il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il Pontefice ha poi fatto un giro in Papamobile per salutare tutti i giovani presenti per il Giubileo: si tratta delle ragazze e dei ragazzi che hanno dormito qui stanotte nonostante un po' di pioggia caduta. Tanto l'entusiasmo e diversi gli oggetti lanciati verso Prevost in segno d'affetto. 

"Buongiorno a tutti! Buona domenica!". E' quindi il saluto di Papa Leone XIV sul palco di Tor Vergata, rivolgendosi ai ragazzi, in italiano, inglese, spagnolo e francese, prima della messa conclusiva del Giubileo dei Giovani. "Spero che abbiate riposato un po'!", ha aggiunto in inglese. "Cominciamo la celebrazione, il più grande dono che Cristo ci ha lasciato! Buona celebrazione!", ha aggiunto.  A partecipare alla messa in conclusione del Giubileo dei giovani, ci sono anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e il sindaco Gualtieri. 

"Siamo andati certamente oltre il milione di presenze", ha sottolineato il prefetto di Roma Lamberto Giannini. "Penso che questo sia un numero più che attendibile perché le aree, come si vede dall'aereo, sono tutte piene e sono aree che possono contenere oltre un milione di persone. Bisogna tenere presente anche i criteri di stanziamento che sono previsti dalle circolari. Voglio far vedere se sono un po' più o meno, ma sicuramente io ritengo oltre".

"La fragilità di cui ci parlano è parte della meraviglia che siamo" e non "un tabù da evitare", è poi il messaggio che Leone manda ai giovani fedeli nell'omelia della messa celebrata insieme a 20 cardinali, 450 vescovi e 7mila sacerdoti. Il Pontefice cita un discorso del suo predecessore Francesco: "Ciascuno di noi - afferma - è chiamato a confrontarsi con grandi interrogativi che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma ci invitano a metterci in cammino, a superare noi stessi, ad andare oltre, a un decollo senza il quale non c'è volo. Non allarmiamoci, allora, se ci scopriamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!".

Il pontefice americano poi sottolinea che "la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, come abbiamo sentito nel Vangelo, da ciò che possediamo. È legata piuttosto a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere. Comprare, ammassare, consumare, non basta". Sull'esempio anche dei santi, come i giovani Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis.