Un uomo di 46 anni – cittadino italiano – è stato arrestato dalla polizia, a Torino, con l'accusa di essere il responsabile di tre rapine messe a segno in pochi mesi. Le indagini sono iniziate a fine settembre, quando un uomo si era introdotto in un istituto bancario di corso Belgio armato di coltello e, dopo aver minacciato i dipendenti presenti, era riuscito a impossessarsi della somma di 570 euro. Il giorno successivo, la stessa persona, parzialmente travisata con cappellino e occhiali da sole, aveva minacciato con una pistola i commessi di un supermercato del quartiere San Donato, facendosi consegnare il denaro in cassa per 1.260 euro. Infine, la settimana successiva, sempre lo stesso uomo, anche questa volta armato di pistola e travisato, aveva sottratto la somma di 700 euro all’interno di un supermercato in zona Piazza Statuto. Qui il rapinatore, alle rimostranze di un cassiere, lo aveva colpito e minacciato. I poliziotti della locale Squadra Mobile, attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza degli esercizi commerciali e con il prezioso contributo degli operatori della Polizia Scientifica, che hanno rilevato le impronte digitali, hanno ricostruito le dinamiche delle tre rapine.
Vasta operazione dei Carabinieri di Vicenza su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione al capoluogo berico, ad altre province del Veneto e alle province di Frosinone e Viterbo. L’attività, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Venezia, ha portato all'arresto di 20 persone che farebbero parte di un’organizzazione criminale di origine nigeriana radicata a Vicenza. Effettuate anche decine di perquisizioni domiciliari. All’operazione hanno preso parte circa 300 Carabinieri provenienti da tutto il Veneto, supportati dai reggimenti Lombardia ed Emilia Romagna, dalle squadre di intervento speciale dei reggimenti 7° Trentino Alto Adige, 13° Friuli Venezia Giulia e 4° battaglione Veneto, dal pronto intervento di Padova, dalle unità cinofile antidroga e dal velivolo del 14° elinucleo di Belluno.
Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha insistito sul fatto che l'aumento della presenza militare statunitense e gli attacchi contro presunte navi dedite al traffico di droga nei pressi del suo Paese sudamericano hanno lo scopo di rovesciare il suo governo. Lunedì Trump non ha escluso un'azione militare contro il Venezuela, anche se ha ventilato una possibile apertura diplomatica con Maduro. Il presidente venezuelano ha risposto nel suo programma settimanale, trasmesso dal canale statale, che “chiunque voglia parlare con il Venezuela può farlo. Faccia a faccia, nessun problema. Ciò che non può essere permesso è il bombardamento e il massacro del popolo cristiano del Venezuela”. Trump ha ribadito che “probabilmente” parlerà con Maduro, ma ha sottolineato che non ha escluso la possibilità di un'azione militare sul suolo venezuelano.
"Il creato sta gridando attraverso inondazioni, siccità, tempeste e caldo implacabile. Una persona su tre vive in situazione di grande vulnerabilità a causa di questi cambiamenti climatici. Per loro, il cambiamento climatico non è una minaccia lontana, e ignorare queste persone significa negare la nostra comune umanità. C’è ancora tempo per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto degli 1,5°C, ma la finestra si sta chiudendo. Come custodi del creato di Dio, siamo chiamati ad agire rapidamente, con fede e profezia, per proteggere il dono che Lui ci ha affidato". Lo ha dichiarato Papa Leone in un videomessaggio inviato alle Chiese Particolari del Sud del Mondo riunite al Museo Amazzonico di Bélem. "L’Accordo di Parigi ha portato progressi concreti e continua a essere il nostro strumento più forte per proteggere le persone e il pianeta. Ma dobbiamo essere onesti: non è l’Accordo che sta fallendo, ma siamo noi che stiamo fallendo nella nostra risposta. Quel che manca è la volontà politica di alcuni", ha aggiunto il pontefice.
La vicenda Epstein è una "bufala" e un "problema dei Democratici". Lo ha ripetuto Donald Trump, rispondendo alle domande dei cronisti nello Studio Ovale. Il presidente ha poi confermato la sua nuova posizione sulla pubblicazione dei file ancora secretati riguardanti l'ex finanziere pedofilo. "Possono fare quello che vogliono, che li guardino tutti", ha detto. Ma la vicenda, ha aggiunto, "non deve distrarre dai grandi successi del Partito Repubblicano" e dal fatto che "i Democratici sono responsabili dello shutdown".