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Ucraina, Macron apre al dialogo con Putin

domenica 21 dicembre 2025
1' di lettura

Il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha dichiarato che un possibile incontro trilaterale tra i rappresentanti di Stati Uniti, Russia e Ucraina non è attualmente in fase di organizzazione. Ushakov si è poi detto scettico sulle modifiche che Unione Europea e Ucraina vogliono apportare al piano di pace. "Sono più che certo che le disposizioni che gli europei, insieme agli ucraini, hanno introdotto e stanno tentando di introdurre violano chiaramente i documenti e compromettono la possibilità di raggiungere una pace a lungo termine", ha detto il funzionario russo. Intanto a Parigi, Macron ha accolto con favore che il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, abbia dichiarato che Vladimir Putin è "pronto al dialogo" con il presidente francese. "È positivo che il Cremlino abbia pubblicamente accettato questo approccio. Decideremo nei prossimi giorni il modo migliore per procedere", ha dichiarato l'Eliseo.

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Askatasuna, il presidio delle forze dell'ordine

Le forze dell'ordine stanno presidiando anche domenica mattina il quartiere Vanchiglia a Torino dove da giovedì è in atto lo sgombero del Centro Sociale Askatasuna. Sabato scontri in città durante la Manifestazione “Aska non si chiude”. Undici gli agenti feriti.

La Russa: "2026 sia anno della pace"

"Questa occasione è anche un'occasione per riflettere, sull'anno passato ma anche sull'anno che verrà, sulla pace che diventa ogni giorno di più un bene prezioso da conquistare. Una speranza di pace concreta oltre che in Medioriente sembra proclamarsi anche in Ucraina, e noi ce lo auguriamo nel modo più profondo e sincero possibile, sperando che sia una pace vera, ma anche una pace giusta". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nell'indirizzo di saluto in occasione del concerto di Natale a Palazzo Madama. 

Maranza, la rapina choc a Milano: calci e pugni

Lo scorso 16 dicembre la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha arrestato due cittadini egiziani di 19 e 22 anni ritenuti responsabili di una rapina pluriaggravata commessa il 14 gennaio alla fermata Gerusalemme della metropolitana M5 in concorso con un connazionale minorenne e un altro soggetto rimasto ignoto. Nei loro confronti è stata eseguita la misura della custodia cautelare in carcere presso San Vittore, dove i due erano già detenuti per altra causa. L’attività investigativa condotta dagli agenti del Commissariato Quarto Oggiaro, che si è avvalsa anche delle telecamere di sorveglianza di Atm, ha consentito di ricostruire le circostanze del delitto: i due uomini, entrambi gravati da precedenti penali per reati contro il patrimonio, avevano strappato con violenza la collana di oro giallo dal collo della vittima - un minorenne italiano - dopo averla seguita all’esterno della fermata, colpendola con calci e pugni e nebulizzando dello spray urticante al peperoncino, prima di darsi alla fuga.

Torino, Zangrillo apre alla candidatura a sindaco: "Non mi tiro indietro"

Il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo non esclude una possibile candidatura a sindaco di Torino. “Mi è stato chiesto se sarei disposto a fare il sindaco della mia città e, quando lo si chiede a un ministro che si occupa di pubblica amministrazione, mi sembra quasi un dovere non tirarsi indietro”, ha dichiarato Zangrillo a margine di un evento ufficiale. Il ministro ha parlato a margine della cerimonia di dedica dell’ospedale pediatrico Regina Margherita ai bambini del mondo, alla quale ha partecipato insieme al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Zangrillo ha però chiarito che l’eventuale candidatura sarà valutata all’interno della coalizione di centrodestra. “La scelta del candidato sindaco di Torino sarà fatta con gli alleati e Forza Italia ha diverse persone che hanno titolo per aspirare a questo ruolo”, ha spiegato. Il ministro ha infine ridimensionato la propria disponibilità, sottolineando che la sua eventuale candidatura arriverebbe solo dopo altre ipotesi: “Considero la mia un’opzione che viene dopo tante altre candidature di persone che in questi anni si sono dedicate alla città più di me, anche perché il mio ruolo di ministro mi costringe a stare spesso lontano da Torino”.