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Notte di terrore sulla linea 90 Rissa con catene e pitbull

di Andrea Fatibene martedì 19 agosto 2025

4' di lettura

A uscire di casa in queste settimane d’agosto, complice la città semivuota, non si ha bisogno di entrare al cinema per trovarsi in un film western: strade deserte, afa che deforma l’orizzonte e scene di violenza inaudita. Come il duello a colpi di catena sui mezzi pubblici che ha avuto luogo domenica sera a bordo della 90, bus ad anello che gira intorno alla città e che ancora una volta si conferma come una delle tratte più problematiche per quanto riguarda la sicurezza sui mezzi. La ricostruzione dell’accaduto è partita dalle immagini condivise sui social dai rappresentanti del Dipartimento Trasporti di Fratelli d’Italia, Mattia Ferrarese ed Ettore Vairo, e dalle testimonianze dei presenti: due uomini — un ventenne egiziano e un trentaduenne peruviano — hanno avuto un alterco, violentemente culminato in una rissa con tanto di frustate di una catena brandita come arma e di bulldog aizzato. Il conducente, sfiorato di poco dalle sferzate, ha dovuto bloccare il filobus all’altezza di via Pergolesi, tra la Stazione Centrale e piazza Caiazzo, mentre i passeggeri, pochi e spaventati, cercavano di abbandonare il mezzo, ormai diventato un campo di battaglia.

Tra questi, come si scorge dalle immagini, anche un anziano che tenta di raggiungere la porta per scendere, ma rimane ostacolato proprio dall’aggressore all’esterno del mezzo. Per riportare la calma dopo l’episodio di follia, che pare sia scaturito da un presunto furto, sono servite tre pattuglie dei militari: i due contendenti sono quindi stati denunciati per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. «L’ennesimo episodio grave, che ha creato panico tra i passeggeri e messo a rischio la sicurezza del conducente e del personale viaggiante di Atm», denunciano Ferrarese e Vairo, «la dignità lavorativa degli autisti non possa essere messa in discussione». Un episodio che ha messo in serio pericolo il conducente, così come gli altri passeggeri, ma che non sorprende quasi più. E ciò non è un buon segno. La linea 90 è da tempo sinonimo di criticità: affollata, difficile da presidiare, frequentata a ogni ora del giorno da un’umanità varia che spesso si trasforma in terreno fertile per risse, furti e aggressioni. E la coincidenza con il periodo estivo, con una città che perde i suoi presidi civili, esacerba la situazione. Il contesto, poi, non aiuta.

La zona attorno alla Stazione Centrale resta uno dei nodi più delicati della sicurezza. Esemplificativo l’esempio di Barbara, una tassista che racconta di evitare il piazzale affianco alla stazione di notte, a pochi passi da dove è avvenuta la rissa: «Non mi sento sicura. Ora che molti clienti sono in ferie mi capita di restare sola, preferisco non rischiare». E lo testimoniano anche i residenti, che da tempo segnalano una presenza costante di spaccio, bivacchi e microcriminalità che rendono il quartiere più simile a un dormitorio a cielo aperto che a una vetrina internazionale per chi arriva in città con il treno. Solo nella prima settimana di agosto, la Questura ha reso noto di aver effettuato 18 arresti e 300 controlli mirati, segno che il lavoro delle forze dell’ordine non è assente. Ma la coperta è corta per una città come Milano, e la percezione diffusa è che, specie in questo periodo, la sicurezza sia un equilibrio precario.

«Chiediamo con fermezza l’inserimento della polizia amministrativa a bordo dei mezzi più pericolosi, come deterrente e garanzia di ordine pubblico. Non bastano controlli sporadici o +misure tampone: serve una presenza costante e visibile delle forze dell’ordine per restituire serenità a lavoratori e cittadini. La sicurezza non è un privilegio, ma un diritto e questo è il risultato del degrado sociale messo in atto dalle politiche di sinistra, firmate Pisapia e Sala», aggiungono Ferrarese e Vairo. Interviene anche l’ex vicesindaco Riccardo De Corato, oggi deputato di Fratelli d’Italia: «Mentre il Governo c’è con Polizia di Stato e Carabinieri, il Comune è latitante. Ricordo che la delega alla sicurezza è in capo al Sindaco Sala: non servono slogan, servono pattuglie e decisioni operative subito. Chi guida un autobus non può fare da scudo umano. Ai lavoratori Atm e ai passeggeri va la mia piena solidarietà. Chiedo al Sindaco di riferire in Commissione e in Aula entro pochi giorni con un piano concreto e verificabile». Dentro questo quadro, l’episodio di via Pergolesi è solo un tassello di un problema talmente diffuso che rischia di essere normalizzato. Un po’ come ci si abitua ai graffiti, ai marciapiedi sporchi, alle biciclette arrugginite abbandonate alle rastrelliere. Ma quando la violenza diventa parte del paesaggio urbano, il problema cambia di scala: quella città che vorrebbe correre verso il futuro, con le Olimpiadi e i grandi eventi internazionali, rimane impantanata nel suo difficile presente.

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