CATEGORIE

Milano “capitale” della pizza. La sfida con Napoli è aperta

Top Pizza Italia 2025, la guida delle migliori pizzerie, conferma che la città è in vetta alle classifiche con ben due locali. Ma i più amati sono almeno 5
di Stefano Corrada giovedì 28 agosto 2025

3' di lettura

Napoli chiama Milano risponde. Il capoluogo lombardo non è più soltanto michetta, risotto e cotoletta. È arrivata negli anni scorsi l’onda lunga dall’oriente fatta di sushi e sashimi, tempura e ramen. E poi gli orizzonti gastronomici sono ritornati più mediterranei, con una tumultuosa risalita dalla Campania di pizze e pizzaioli, di esperienze e creazioni che stanno facendo di Milano una vera propria città (anche) della pizza.

Le classifiche delle riviste specializzate si sono accorte di questa ascesa e hanno inserito nelle posizioni di vertice proprio alcune insegne milanesi. In particolare Top Pizza Italia 2025, la guida delle migliori pizzerie curata da Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, ha recentemente confermato che Milano è in vetta con due locali, al secondo e il settimo posto, rispettivamente Confine e Dry. Una rivoluzione silenziosa che ha cambiato il volto gastronomico della città, facendo della pizza un nuovo “impasto” ambrosiano simbolo di qualità e ricerca. La medaglia d’argento del Belpaese (ex equo con la pizzeria Diego Vitagliano di Napoli) è la creatura di Francesco Capece e Mario Ventura, in zona Cinque Vie. Definirla pizzeria è forse riduttivo, non certo per sminuire il valore dell’impasto di origine partenopea. I che Confine è un piccolo grande ristorante-enoteca che serve principalmente pizze, ottime, diversificate e moderne: lievitati tecnici e ingredienti superiori, doppie cotture, fritti non fritti, calzoni coreografici, E poi c’è grande design e una cantina con centinaia di etichette di Champagne da fare invidia a locali ben più blasonati. Qui la pizza diventa esperienza gastronomica, senza perdere l’intrinseca e caratteristica identità. Al settimo posto un’altra pizzeria non classica nel senso lato, ma sicuramente più classica per quanto concerne la tipologia di prodotto servito. Siamo da Dry, in zona Solferino, progetto che è stato tra i primi ad abbinare grandi pizze a cocktail di qualità. Nel 2024 si è anche aggiudicata la pizza dell’anno con la margherita con provola affumicata e pepe nero di Sarawak, realizzata da Lorenzo Sirabella.

Si tratta di una variazione della tradizionale margherita, con in più la sapidità del pecorino grattugiato, la nota affumicata della provola e l’aroma rotondo della spezia orientale. Abbinata ai cocktail contemporanei di Edris Al Malat, incarna l’essenza più profonda del locale. Al ventitreesimo posto c’è Denis Pizza di Montagna un progetto milanese di Denis Lovatel. i$ come fare un viaggio in montagna, stando seduti in centro a Milano nella sede di via Statuto o in via Melzo. Le pizze del creativo bellunese sono un’esperienza a tutto tondo. Gli impasti sono volutamente croccanti, poco salati, lievitazioni lunghe e con acqua delle Dolomiti. Ma soprattutto ci sono i topping ricercati, come formaggi d’alpeggio, frutti di bosco e erbette di montagna. Più giù in classifica, al posto numero 28, troviamo in corso Magenta Modus, la pizzeria di Paolo De Simone: parte dal Cilento e lavora su una identità napoletana contemporanea di grande pulizia e eleganza. Nel locale moderno con cucina a vista, la parte del leone la fanno ingredienti cilentani come pomodori secchi, olive, datterini gialli e alici pescate con rete tradizionale. Last but not least, tra i migliori indirizzi milanesi c’è Biga, il locale di Simone Nicolosi, pizzaiolo dell’anno 2024. I tre tipi di impasti del talentuoso patron sono davvero notevoli. Tutti caratterizzati dalla leggerezza, hanno l’ulteriore merito salutare e sensoriale di essere parchi nel contenuto di sale. Sono tavolozze friabili in superficie e soffici dentro che valorizzano il topping, sempre ricercato e piacevole. C’è il goloso padellino con pomodoro e stracciatella, la delicata ruota di carro alla nerano, la piccante contemporanea con aglio, pomodoro e pecorino. Fuori dai confini milanesi, nel resto della Lombardia, nella classifica top100 si classificano poi all’ottavo posto la Cascina dei Sapori di Rezzato (BS), Piedigrotta a Varese (52° posto), Enosteria Lipen di Triuggio (54°), Inedito a Brescia (61°) e Pizza Aut a Monza (73°). E infine i nostri consigli fuori classifica: Giuliano in via Sarpi indirizzo storico e mitico per il trancio e la Baia 1969, in zona Cinque Giornate, per la pizza classica “alla milanese”. In più due new entry impeccabili per le pizze basse e croccanti, sono Glory Pop in piazza Cantore e Romeo in via Moscati.

tag
pizza

Pizza, un grande caos (e quei dubbi sulla versione napoletana)

Gourmet A Milano, la pizza conquista anche i critici

Napoli Napoli, alunni in gita intossicati dopo aver mangiato una pizza

Ti potrebbero interessare

Pizza, un grande caos (e quei dubbi sulla versione napoletana)

A Milano, la pizza conquista anche i critici

Napoli, alunni in gita intossicati dopo aver mangiato una pizza

Milano, stupro dopo la consegna della pizza: arrestato un 25enne pachistano