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Milano come un suk: stendono i panni davanti al Duomo

La foto ha fatto il giro del mondo via social. Un caso da Tso che però non è certo isolato. Arriva in coda a una lunghissima serie
di Lorenzo Mottola venerdì 31 ottobre 2025

2' di lettura

Viene naturale ricordare un’altra volta le parole di Oriana Fallaci e la celebre descrizione dell’avanzata islamica a Firenze, sul «sagrato della Chiesa di San Lorenzo dove si ubriacano col vino e la birra e i liquori, razza di ipocriti, e dove dicono oscenità alle donne». La grande giornalista venne coperta di critiche per queste frasi, scritte pochi giorni dopo l’attentato alle Torri Gemelle, che le valsero anche accuse di razzismo. Ventiquattro anni dopo, soprattutto per quanto riguarda Milano, la realtà ha ormai superato di gran lunga l’immaginazione. L’ultimo episodio: un ragazzo egiziano di 21 anni si è messo a stendere il bucato – pantaloni, mutande e magliette – in cima a delle transenne disposte sul portale della Cattedrale, dando poi in escandescenze all’arrivo dei vigili che hanno osato chiedergli di riporre i panni nello zaino.

La foto ha fatto il giro del mondo via social. Un caso da Tso che però non è certo isolato. Arriva in coda a una lunghissima serie. In tempi recenti a far parlare sono stati i video di capodanno, i bandieroni con la mezzaluna, gli insulti all’Italia, ai suoi abitanti e alla polizia. In passato a far parlare era stata la famosa preghiera collettiva dei musulmani di fronte alla cattedrale, disposti a coorte a migliaia per sfidare le autorità locali e chiedere l’apertura di una moschea. In mezzo ci sono state le molestie alle donne trasformate in un gioco collettivo per festeggiare San Silvestro. Le foto di “signori” che si liberavano la vescica sul muro della chiesa, le porte imbrattate, la statua di fronte al Duomo danneggiata dai pro-Pal con danni per migliaia di euro. “Benvenuti a Milanistan”, commentava ieri sui social Matteo Salvini.

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