Lapsus

Grasso, il lapsus: confonde D'Alema con D'Antona

Sebastiano Solano

”L’attenzione deve spostarsi al lavoratore inteso come persona che ha diritto a essere tutelato dentro e fuori i luoghi di lavoro, ha diritto alla difesa della dignità, alla libertà di espressione e di opinione. A noi il compito non solo di ricordare e di onorarne la memoria ma di fare dei valori di Massimo D’Alema un punto di partenza". Così il presidente del Senato Pietro Grasso, nel giorno dell'anniversario dell'omicidio, da parte delle Brigate Rosse, del giuslavorista Massimo D'Antona. Una calmorosa gaffe, un tremendo scivolone: confonde D'Antona con D'Alema. Lo spettro di D'Alema - Il riferimento del discorso di Grasso, infatti, era tutto per il giuslavorista ucciso ammazzato nel 1999, che con D'Alema condivide il nome. Sarà stata l'emozione a mandarlo in confusione? L'appartenenza al Pd? Forse la gaffe è stata "innescata" dalla presenza alle spalle di Grasso di Walter Veltroni? Questo non è possibile saperlo. Di sicuro, però, dopo il "killeraggio" di Romano Prodi nella corsa al Quirinale, lo spettro di D'Alema agita i sonno di diversi esponenti del Pd.