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Vittorio Feltri, la verità sull'Ilva: "Dobbiamo alzare i glutei dalla poltrona e vedere chi fa meglio"

di Maria Pezzi domenica 24 novembre 2019

2' di lettura

Sul dramma dell' Ilva si è scritto fin troppo cosicché della vicenda non si è capito nulla o quasi. Però c' è qualcosa che finora non è stato detto e lo dico io senza presunzione. Quella di Taranto si dice essere la seconda acciaieria d' Europa, cioè un colosso. Nonostante questo rischia di chiudere perché eccessivamente inquinante, trascurando il fatto che il metallo prodotto in Puglia sarebbe in parte fuori mercato e quindi si imporrebbe la riduzione del personale impegnato nello stabilimento. Non sono un tecnico del settore perciò non mi avventuro in analisi specifiche e tecniche. Mi limito a porre delle domande. Nel nostro continente, in varie nazioni, funzionano almeno una ventina di opifici che sfornano ferro a tutto spiano senza complicazioni per la salute pubblica: come mai non ci impegniamo a verificare quali protezioni hanno adottato? Copiare da chi è più bravo non è difficile, basta alzare i glutei dalla poltrona e andare nei luoghi dove possiamo imparare sistemi migliori dei nostri onde gestire una fabbrica. Per approfondire leggi anche: Vittorio Feltri manda affanbagno il governo Nessuno invece si muove e si informa, a dimostrazione che il problema italiano è la pigrizia, madre dell' ignoranza. I vecchi proprietari dell' Ilva erano e sono esperti nel campo dei metalli, tant' è che ancora oggi guidano aziende importanti che li vendono. Sono stimati e lavorano senza che qualcuno metta loro i bastoni fra le ruote, sfornano tonnellate di materiale al dì e non c' è pm né politico né altri che si permettano di osteggiarli. Solo a Taranto sono stati bloccati e stupidamente perseguiti. Risultato: lo stabilimento è caduto in disgrazia, migliaia di operai sono sul punto di essere licenziati, la città e il Paese sono in procinto di entrare in una crisi esiziale. Le istituzioni sono in stato confusionale e non trovano lo straccio di una soluzione, infuriano le liti e prevale il menefreghismo sulla esigenza di intervenire in modo efficace per salvare l' occupazione e una struttura importante ai fini economici. Lo stesso sta accadendo a Venezia dove domina l' alta marea, incontrastata. Pure in questo caso anziché spendere una manciata di miliardi per costruire il Mose, oggetto misterioso, sarebbe stato sufficiente fare un salto nei Paesi Bassi, in cui la terra è due metri sotto il livello del mare, per vedere come si campa in sicurezza nonostante le onde. Se gli olandesi sono più esperti di noi, poco male. L' importante è imitarli al meglio. Affidare l' idraulica e l' ingegneria a degli incompetenti non è altro che una idiozia. di Vittorio Feltri

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