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Toni Capuozzo, Giuseppe Cruciani a Dritto e Rovescio: "Non dico che abbia ragione, ma...", il sospetto

Si parla di Bucha a Dritto e Rovescio. Nella puntata andata in onda giovedì 7 aprile su Rete 4, Paolo Del Debbio ha portato in studio Giuseppe Cruciani. Il conduttore radiofonico ha voluto prendere le difese di Toni Capuozzo, che in questi giorni ha sollevato la polemica. Il giornalista aveva infatti messo in dubbio la narrazione sull'eccidio della città ucraina. A suo dire qualcosa sulle vittime uccise dai russi non tornerebbe. Un'opinione che ha scatenato la bufera anche da Del Debbio, dove però Cruciani ha ricordato: "Non capisco perché non si possa coltivare il dubbio. La propaganda la fanno un po' tutti, soprattutto durante una guerra". Cruciani ha definito "l'Occidente la patria della libertà" e per questo non si riesce a spiegare come sia possibile che un dubbio non possa essere espresso. 

 

 

E ancora: "Io non dico che queste persone hanno ragione, ma non capisco perché devono essere messe alla gogna e definiti pazzi". Frasi che non possono che trovare Capuozzo d'accordo. L'ex vicedirettore del Tg5 è tornato a parlare di quelle che ritiene essere state delle incongruenze sulla vicenda di Bucha: "Prima c'è il sindaco che parlava orgoglioso della liberazione della città senza dire nulla, quando avrebbe i morti per strada. Ma c'è anche qualcosa di più. Io penso che quei morti fossero sabotatori o traditori". 

 

 

Insomma, per Capuozzo il massacro nella cittadina ucraina "è un cimitero dei crimini di entrambi". Non è tutto, il giornalista ha avanzato un altro sospetto: "Le Nazioni unite ora indagheranno, ma sono state chiamate dopo, solitamente invece si chiama subito quando c'è un crimine. Neanche la Croce rossa è intervenuto immediatamente".