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Michela Murgia, livore contro la Meloni: "Il dubbio neanche vi viene"

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Michela Murgia si scaglia nuovamente contro Giorgia Meloni. Il motivo? Il femminismo. Tutto vero. Con una foto del presidente del Consiglio pubblicata dalla scrittrice su Instagram, ecco che arriva la colata di odio. "Se esistano o meno femministe di destra è una domanda che non porta da nessuna parte - esordisce -. Il giorno in cui mi metterò a dare patenti di femminismo alle altre donne deve ancora sorgere. So però per certo che esiste un modo femminista di esercitare la propria forza e uno che femminista non lo è per niente. Ogni volta che incontro una donna potente, quello che mi chiedo è: che modello di potere sta esercitando?".

 

 

La risposta della Murgia sembra quasi scontata, tanto che poi scrive: "Se usa la sua libertà per ridurre o lasciare minima quella altrui, questo non è femminista. Che sia di destra o di sinistra, se chiama meritocrazia il sistema che salvaguarda il suo privilegio di partenza e nega i diritti di altre persone, questo non è molto femminista. Che sia di destra o di sinistra, se il suo modello di organizzazione dei rapporti è la scala e non la rete, nemmeno questo è particolarmente femminista. Che sia di destra o di sinistra, se la sua visione della fragilità altrui è paternalista e l’unica soluzione che le viene in mente è una protezione che crea dipendenza, questo è il contrario del femminismo. Che sia di destra o di sinistra, se per lei le funzioni patriarcali sono più importanti delle persone che le svolgono, questo senz’altro non è femminista".

 

 

Eppure, come ricorda la stessa scrittrice, la Meloni è l'unica leader donna a capo di un partito. Così come è il primo premier donna italiano. Basta? No. "È quindi inutile chiedersi se Giorgia Meloni sia femminista o non lo sia solo perché è a capo di un partito. Fatevi domande sul suo modo di esercitare il potere e vedrete che il dubbio neanche vi viene. p.s. Sì, conosco anche donne di sinistra che usano il potere così, ma nessuna corre il rischio di diventare presidente del consiglio". 

 

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