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Pensare richiede tempo e fatica ma salva la vita

di Steno Sari domenica 8 dicembre 2024

2' di lettura

In un mondo caotico sempre più dominato dall’isteria collettiva, dalle reazioni impulsive e dalle banalità urlate sui social, la capacità di pensare sembra essere diventata un lusso per pochi. Nella società contemporanea si è spinti ad agire rapidamente, senza lasciare spazio alla riflessione. Valutare e ragionare sono azioni che richiedono tempo e fatica, cose che oggi sembrano interessare a pochi.
Eppure pensare dovrebbe essere considerato il tratto distintivo dell’essere umano e la capacità di distinguere il vero dal falso, il giusto dallo sbagliato, la base su cui dovrebbero costruirsi la società, le istituzioni, i rapporti umani. Triste a dirsi, viviamo in una realtà in cui l’apparenza ha preso il posto della sostanza e l’emozione prevale sul ragionamento ponderato. Tutti si sentono in diritto di esprimere un’opinione su tutto, spesso senza avere alcuna competenza, senza alcuna analisi. L’importante è gridare più forte, puntare il dito, indignarsi. E così si spengono i cervelli, mentre la scena di questo mondo si trasforma in una gabbia di polli e galline starnazzanti.
Pensare richiede impegno, è un lavoro faticoso e qui sta il punto. Significa valutare i fatti, dubitare di ciò che sembra ovvio e mettersi in discussione. È un’abilità cognitiva, una funzione psichica che dovremmo sviluppare e affinare sempre più. La mente umana è altamente plastica e molte abilità di pensiero possono essere migliorate nel tempo, trasformando ciò che viviamo in un’esperienza significativa: un antidoto contro le manipolazioni, le mode passeggere e le ideologie imposte.
Chi ha capacità di pensare non si lascia trascinare dal gregge; non cede al conformismo del “politically correct” o alle isterie di massa che ogni giorno ci vengono propinate. Anziché credere a tutto quello che sente o lasciare che gli altri pensino per lui, considera con intelligenza i suoi passi, agisce con cognizione di causa.
Per questo è guardato spesso con disapprovazione e diventa oggetto di ostilità, se non di vero e proprio odio, perché esercita e utilizza la sua mente e sfida i luoghi comuni.
Può essere molto difficile rinunciare a idee che ci sono care o anche solo metterle in dubbio. Ciò è dovuto al fatto che si stabilisce un legame sentimentale con le proprie opinioni e questo può ingannarci. La nostra mente tende a cercare informazioni che confermino ciò che già crediamo ma tende anche a ignorare o svalutare ciò che contraddice le nostre convinzioni.
Già Demostene, uomo politico e oratore ateniese, circa 350 anni prima dell’era volgare avvertiva: «Nulla è più facile che illudersi. Perché l’uomo crede vero ciò che desidera». Questo fenomeno, noto oggi come bias di conferma o pregiudizio di conferma, rende difficile cambiare idea e uscire da una zona di comfort per confrontarsi con l’incertezza ed esporsi al giudizio degli altri.
«Una delle cause principali di tutti i problemi del mondo d’oggi è che la gente parla troppo e pensa troppo poco. Agisce impulsivamente senza pensare. Io cerco sempre di pensare prima di parlare» (Margaret Chase Smith).

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