No, Selvaggia Lucarelli non perde mai una singola occasione per cospargere odio e veleno. Soprattutto se si tratta di Chiara Ferragni. E così ecco che Selvaggia, dalle colonne del Fatto Quotidiano, commenta la recente notizia sulla ex di Fedez, la quale ha annunciato di essere diventata azionista di maggioranza della sua società, la Fenice srl. Ferragni ha definito questa mossa “come un nuovo inizio”, ma per la sacerdotessa del giusto che risponde al nome di Selvaggia Lucarelli il gesto appare molto differente rispetto a una rinascita scintillante.
"Non è una storia di emancipazione – sentenzia – ma un tentativo complesso e disperato di tamponare una situazione finanziaria disastrosa. Tentativo gestito interamente dall’amministratore unico di Fenice, Claudio Calabi". Secondo la blogger, Calabi, esperto in ristrutturazioni aziendali, sarebbe affiancato dall’avvocato Giuseppe Iannaccone nella gestione di questo delicato momento post “Pandorogate”. La narrazione di Ferragni, che parla della sua “fatica, lucidità e responsabilità”, secondo la Lucarelli cozzerebbe con la realtà documentata sui suoi canali social: "In questi ultimi giorni le fatiche erculee di Ferragni sono ampiamente documentate sui suoi social, tra le ennesime vacanze in Alsazia, Capalbio, Baleari, Forte dei Marmi e sondaggi quali 'sto meglio con i capelli corti o lunghi?'". Puro livore. Come sempre. Insomma, nessuna novità.
Selvaggia rimarca anche quello che individua come reale motivo per il quale la Ferragni si sia ritrovata ad acquistare la quota di maggioranza: "Chiara Ferragni è divenuta azionista di maggioranza del suo brand perché il brand 'Chiara Ferragni' in questo momento può attirare solo una persona: lei." Una dinamica, aggiunge, che ha visto il disimpegno di altri soci. Paolo Barletta ha scelto di uscire dalla società, mentre Pasquale Morgese ha mantenuto solo una quota marginale dello 0,2%. "Potrà valutare un’eventuale azione di responsabilità, sempre che a breve nelle casse di Fenice resti ancora qualcosa", ha aggiunto.
Finita? Niente affatto. Selvaggia si dà poi alle metafore. E aggiunge: "È come dire che un ristoratore è diventato il cliente numero uno del proprio locale, perché la verità è che gli altri non ci vogliono più venire". Questa la sintesi della ben più articolata colata d'odio riservata da Selvaggia alla Ferragni. In attesa del prossimo capitolo...