Italo Bocchino non si risparmia su Elly Schlein. L'occasione è il festival del Libro Possibile di Polignano a Mare. Qui il giornalista ha elogiato Giorgia Meloni e il suo governo, per poi lanciare un attacco alla sinistra. "La colpa più grave - ha esordito - è non dire con chiarezza i danni che ha fatto la sinistra al Paese. Oggi c'è Tajani come ministro degli Esteri, prima c'era un bibitaro". La sinistra "aveva portato l'Italia allo squallore istituzionale, ora è stata riportata la dignità delle istituzioni, e più voi protestate più prende voti la destra", ha detto riferendosi direttamente a dei contestatori ammassati sotto il palco e muniti di cartelli contro il governo.
E proprio parlando di sinistra, Bocchino non ha potuto esimersi dal soffermarsi sulla leader del Partito democratico. Elly Schlein "non ha una proposta politica – ha dichiarato – si limita a ballare al Gay Pride e a inaugurare murales dedicati a Michela Murgia… ma chi se ne frega della Murgia, agli italiani serve altro".
Il giudizio sulla dem non è nuovo. Più volte Bocchino ha contestato alla Schlein di avere "il cervello svizzero, gli interessi degli americani e il portafoglio elettorale in Italia. Ha 3 cittadinanze". Insomma, per il direttore editoriale del Secolo d'Italia, la piddina "è con la testa in Svizzera e in Usa, va a Bruxelles e non le interessa l'Italia". Una cosa è certa, per Bocchino Schlein è alle prese con i sussulti interni al Pd, ma "non ha le spalle larghe per reggere l'urto di quanto sta accadendo nel Pd. È caduta la superiorità morale della sinistra, quella superiorità che ha sempre portato i dem a puntare il dito contro gli altri senza guardarsi dentro".