La notizia che è stata individuata una quantità di dna maschile appartenente a un uomo non ancora identificato sul tampone orale di Chiara Poggi arriva come un fulmine a ciel sereno. Un dettaglio non da poco per l'avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis: "Questo - spiega a Repubblica - proverebbe la totale estraneità di Stasi. La sua innocenza, che sosteniamo fin dall'inizio". Almeno nel caso in cui "l'analisi escludesse ogni contaminazione". Lo stesso Stasi, già condannato per l'omicidio di Garlasco, "è in attesa. Confida nei risultati definitivi. Ed è molto emozionato, come capirete bene".
Ma i colpi di scena potrebbero non finire qui. Secondo De Rensis potrebbero dare molto anche "i risultati del dna sulle unghie di Chiara. E tutto ciò che verrà dalle indagini tradizionali di carabinieri e Procura, che sono altrettanto fondamentali e sulle quali abbiamo grande fiducia".
A maggior ragione dopo quanto emerso dal maxi incidente probatorio che ha permesso, dopo diciotto anni, di analizzare il tampone autoptico. La genetista Denise Albani ha isolato una quantità significativa di materiale genetico maschile, ma i primi raffronti escludono che appartenga ad Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara condannato a 16 anni, o ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e attualmente indagato per omicidio in concorso. La traccia, denominata “traccia 33”, non corrisponde nemmeno al profilo di “Ignoto 2” trovato sotto le unghie di Chiara, né a quello rilevato sull’impronta di quattro dita sulla porta della cucina di casa Poggi.