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Omicidio Charlie Kirk, Saviano-choc: "Ora Trump, come Adolf Hitler..."

di Andrea Carrabino giovedì 11 settembre 2025

2' di lettura

Dopo Alan Friedman e Piergiorgio Odifreddi, anche Roberto Saviano si è sentito in dovere di commentare il brutale assassinio di Charlie Kirk, l'attivista conservatore assassinato nella serata italiana di mercoledì 10 settembre sera nello Utah. Mistero Gomorra, però, si è spinto oltre al semplice commento, allo scontato e doveroso cordoglio. Secondo lo scrittore, quanto accaduto negli States in buona sostanza potrebbe essere il casus belli per dare il via libera a Donald Trump per instaurare un regime dittatoriale. Insomma, un po' come quando nel 1933 i nazisti incendiarono il Parlamento tedesco per consentire ad Adolf Hitler di sfruttare la paura dei cittadini per assoggettare il Paese al suo volere. 

"Charlie Kirk, 31 anni, attivista conservatore statunitense, sostenitore di Trump e figura di punta del movimento giovanile MAGA, è stato ucciso in un campus universitario nello Utah con un singolo colpo al collo sparato da circa 200 metri, mentre partecipava a un dibattito libero con lo slogan ‘Provate a smentirmi’. Il suo assassinio rischia di diventare, per Trump, l’‘incendio del Reichstag del 1933’: non solo la fine di una vita, ma la miccia per una trasformazione radicale dell’equilibrio politico e sociale", ha spiegato Saviano su X.

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"Nel 1933 un incendio devastò il Reichstag, il parlamento tedesco - ha proseguito lo scrittore -. Hitler sfruttò quell’episodio per proclamare lo stato di emergenza, sospendere diritti fondamentali e mettere a tacere gli oppositori politici. Fu il pretesto che spianò la strada alla dittatura nazista. Trump è debole, sta fallendo in politica interna ed estera, è politicamente instabile e per questo pericolosissimo. Kirk era considerato un provocatore: provocava attraverso il dialogo. Ma le parole sono parole e la violenza è violenza: pensare che il suo assassinio possa proteggere dalla propaganda o dalla manipolazione che lui stesso diffondeva è un errore. Non esistono omicidi che difendono idee: il sangue versato indebolisce sempre la democrazia".

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