Sgarbi contro Sgarbi, un po’ come in Kramer contro Kramer, il film del 1979 di Robert Benton con gli straordinari Dustin Hoffman e Meryl Streep. Il prossimo 28 ottobre, infatti, è fissata l’udienza presso il Tribunale civile di Roma che mette in gioco il patrimonio di Vittorio Sgarbi. L’iniziativa è della figlia Evelina, attraverso il suo avvocato Lorenzo Iacobbi, affinchè sia nominato un amministratore di sostegno per il padre, perché secondo lei “non sarebbe più in grado di seguire i propri interessi”.
Una notizia che ha turbato la serenità del padre, attualmente in Toscana a riposarsi dopo un lungo ricovero al Policlino Gemelli per una forma di depressione. In questo lasso di tempo ha sempre fatto piccole passeggiate di 30-40 metri, prima con un ausilio, poi sorretto dalla compagna Sabrina Colle. Lui stesso ha riferito come la penna sia stata un punto fermo in questi mesi difficili: “Non ho mai smesso di scrivere. È uscito il mio libro sulla Natività”.
Sgarbi padre non ci sta e sbotta: “Io incapace? Niente di più falso”. Il critico d’arte è furibondo: “Ovviamente mi opporrò alla sua iniziativa giudiziaria. Evelina è esosa, ecco perché ha avuto questa iniziativa. La sostengo, la mantengo io, quindi vuole più di quello che ha”. Evelina è la terza figlia di Vittorio, nata da una storia fugace con una donna di Torino e la prima ad essere riconosciuta dal Sindaco di Arpino, che a Novella 2000 disse: “Sono solo un genitore biologico. Evelina è nata, perché sua madre aveva un marito impotente e lei ha tratto vantaggio dal rapporto con me”. Vittorio Sgarbi non sembra più dimesso, anzi, è molto attivo: “Il mio impegno in politica continuerà, magari con ritmi meno intensi, ma continuerà. Mi sento in forma. E questo lo devo proprio al sostegno dei tanti amici che mi sono stati vicini. Tornerò ad Arpino tra pochi giorni, entro fine mese. Voglio tornare presto, lì dove ho tanti amici che mi sono stati vicini in questi mesi difficili. Il loro affetto è stato, per me, di grande aiuto”.