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Rai, esplode il caso-Goracci: "Hamas non brucia i bambini"

di Antonio Castro martedì 30 settembre 2025

3' di lettura

Botta e risposta a distanza sui crimini dei miliziani di Hamas il 2 ottobre 2023 tra . Lo scorso giovedì 25 settembre l’inviata del Tg3 nazionale, Lucia Goracci, si era collegata con la trasmissione ReStar riportando alcune dichiarazioni del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano: «Ha detto che riconoscere lo stato di Palestina è un premio ai killer del 7 ottobre, agli stupratori, a chi ha bruciato bambini. Quest’ultima» affermazione ha sottolineato l’inviata della tv pubblica «è stata più volte dimostrata essere una fake news, da varie inchieste giornalistiche è stato dimostrato questo». La puntualizzazione trasmessa in diretta tv fa imbufalire il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. L’esponente azzurro- giornalista professionista dal gennaio 1985 non ci sta. E ricorda il massacro del kibbutz di Kfar Aza.

Intervenendo proprio ieri mattina alla trasmissione Re Start rispolvera la dichiarazione della Goracci: «Giorni fa», ha attaccato Gasparri, «in questa stessa trasmissione è stata collegata Goracci, una giornalista Rai, che ha detto che non è vero che sono stati bruciati bambini il 7 ottobre due anni fa. Dice bugie, è una negazionista», ha detto, riferendosi all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. In diretta l’esponente di Forza Italia ha tirato fuori l’immagine di un bambino bruciato, senza specificarne il contesto né la provenienza, rivolgendosi poi alla conduttrice Annalisa Bruchi: «Lei ha ospitato il negazionismo di Lucia Goracci», ha insistito il senatore. La conduttrice del programma della terza rete, Annalisa Bruchi, è intervenuta per tentare di chiudere la vicenda e difendere la collega: «È un’inviata Rai, come sempre fa i suoi servizi e ci dice le cose, non c’è in questo momento e non è corretto che si parli di lei».

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Ma ormai la frittata mediatica era fatta. E a stretto giro arriva la nota piccata dell’Usigrai: «“Negazionista sarà lei”», ribattono con una nota dall’Usigrai. «Attaccare una stimata professionista, accusandola, in sua assenza, e mostrando una foto senza citare né fonti, né contesto e senza possibilità di replica, non vuol dire solo negare il valore di una stimata professionista ma anche negare la funzione del servizio pubblico radiotelevisivo, trasformato per l’ennesima volta in un megafono della peggiore propaganda, oltretutto su temi drammatici», taglia corto il sindacato. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti, che ha espresso piena solidarietà alla collega. Secondo Bartoli è «inaccettabile» gettare discredito su una professionista. Ma non finisce così. In attesa che gli organismi di disciplina della categoria prendano eventuali provvedimenti. Gasparri e Goracci devono rispettare il codice deontologico di categoria e possono essere eventualmente richiamati. Il Consiglio di disciplina dell’Ordine può sanzionare gli iscritti con un formale “avvertimento” (primo grado). Decretare la “censura” (secondo grado). Per poi passare alla sospensione e, in ultima istanza, arrivare alla radiazione del collega in caso di violazione della deontologia professionale.

È partito un can can di dichiarazioni contro e a favore. Pd, M5s e Avs colgono l’occasione e si schierano a favore della Goracci. In serata Adriano Paroli, vicepresidente vicario dei senatori FI, definisce «scandaloso che Pd e M5s difendano chi tenta di mettere in dubbio o negare una drammatica realtà che tutto il mondo conosce. Lucia Goracci non dice il vero quando, riferendosi al fatto che Hamas, in quel tragico 7 ottobre, abbia bruciato dei bambini».

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La storia rischia di non finire così. L’avvocato Iuri Maria Prado ha già depositato all’Ordine del Lazio una segnalazione a carico della Goracci ribadendo che le «affermazioni sono contrarie al vero». E chiede che sia valutato » se il comportamento della Goracci possa essere «censurabile», citando le conclusioni del 10 giugno 2024 degli atti dell’Human Rights Council. Il 7 ottobre 2023 i miliziani di Hamas uccisero 1400 persone tra civili, militari, anziani, ragazzi e bambini. E rapirono centinaia di persone. Circa 50 sono ancora in mano alle brigate di Hamas. Si stima che soltanto una ventina siano ancora in vita in mano ad Hamas.

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