Paolo Mieli è stato ospite a Omnibus, il programma del mattino di approfondimento politico in onda La7, dove nella puntata di mercoledì 1 ottobre è tornato a parlare di Medio Oriente. Nel dettaglio, l'editorialista del Corriere della Sera, si è soffermato sul piano di pace proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che potrebbe mettere fine al conflitto tra Israele e Hamas. Secondo il giornalista, si tratta di una proposta coerente e accolta positivamente da tanti attori internazionale. E non si capisce perché i soliti pro-Pal non dovrebbero accettarla.
"C'è il sì dell'autorità nazionale palestinese - ha dichiarato Paolo Mieli -. E poi una cosa che mi ha molto colpito positivamente è che c'è il sì di leone XIV, c'è il sì di Pechino, c'è il sì dei Paesi arabi. Cioè questa volta, e io sono sempre dubbioso sulle sortite di Trump, però c'è un sì diffuso che ha contro tre soggetti: la destra israeliana, l'ala radicale di Hamas e - ha poi aggiunto - quelli che sono tantissimi nel mondo che soffiano sul fuoco".
E ancora: "In realtà i soffiatori sul fuoco sono una regione sterminata che in un trattato di pace, che è difficile farli quando le guerre sono vinte, si sanno chi sono i vincitori e chi invece i vinti", conclude Paolo Mieli.
#omnibus La sottolineatura di Paolo Mieli sul piano di pace per Gaza presentato da Donald Trump: "Ha detto sì anche..." https://t.co/GxsMnXwCKd
— La7 (@La7tv) October 1, 2025