Ci risiamo. Maurizio Landini è tornato alla carica con un altro - l'ennesimo - sciopero generale che bloccherà ancora il Paese. Dal canto suo, Giorgia Meloni - con un pizzico di sacrosanta malizia - ha sollevato il dubbio che l'intento di allungare il fine settimana. Il sindacalista, però, è intervenuto a L'aria che tira su La7 per difendere il suo operato e per lanciare un'invettiva contro il presidente del Consiglio.
"Pensavo che a un livello così basso un presidente del Consiglio non ci arrivasse mai - ha dichiarato Landini -. E lo dico perché bisognerebbe avere rispetto di due cose. La prima è che lo sciopero non è un obbligo. Ogni persona decide se aderire o no. Quando una persona lo fa rinuncia al suo stipendio. E uno che per vivere ha bisogno di lavorare, rinunciando allo stipendio vuol dire che è convinto di partecipare a una cosa importante. E il fatto che lei scambi il fatto che la gente stia scioperando, non è il primo che abbiamo fatto in questo periodo su questo argomento, e che le piazze si stiano riempiendo di cittadini normali di fronte a quello che sta succedendo è perché vedere le persone che muoiono, vedere un genocidio, scatta un meccanismo tra le persone di umanità, di fratellanza".
L'aria che tira: l'intervento di Landini
Subito dopo, mr. Cgil si è scagliato anche con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini: "Il nostro sciopero è legittimo e rispetta la legge, noi garantiremo i servizi minimi dappertutto. Se fa la precettazione, sta mettendo in discussione il diritto di sciopero".